Fiore dall'antichissima simbologia, la ninfea era una pianta dalla grande sacralità presso antiche civiltà come gli Egizi. Come tutti noi ben sappiamo, la ninfea è una pianta acquatica il cui habitat naturale è costituito dagli stagni.
Di ninfee ci sono varie tipologie, ma indubbiamente la ninfea bianca è fra le più belle e da sempre conosciuta per le sue proprietà anafrodisiache. Sia la radice che i fiori infatti, hanno un potere calmante degli impulsi sessuali, ma d'altro canto hanno anche preziose proprietà sedative, antinfiammatorie, emollienti che sono efficaci in caso di cistite, tosse grassa, e dissenterie.
La medicina ayurvedica consiglia l'estratto di ninfea stellata per il trattamento dei disturbi epatici. Sia le radici che le foglie vengono anche usate per il diabete, come cardiotonico, diuretico. Ma quali sono i principi che contiene? Troviamo i flavonoidi nei fiori: acido gallico, astragalin, quercetina e kaempferolo, mentre nei semi proteine e mucillagine.
Da vari studi condotti sulle sostanze contenute e sulle loro proprietà farmacologiche, è stato evidenziato che gli estratti di ninfea hanno una buona azione antibatterica per merito di una lectina estratta dalla radice. Sembra inoltre che abbia effetti radioprotettivi, che prevenga il diabete grazie all'induzione di un processo che rigenera le cellule pancreatiche.
Non è finita qui, perchè grazie al contenuto di antiossidanti, alcuni estratti vengono utilizzati nella medicina cinese per trattare mal di testa, tosse, e anche epatite e ipertensione.