Sempre più aziende italiane stanno integrando nuove forme di retribuzione con il tradizionale stipendio di fine mese. Infatti, il datore di lavoro, secondo l’articolo art. 2099 co. 3 c.c, può percepire una retribuzione tramite erogazione di denaro, come avviene di norma, ma anche ricevere beni e servizi di natura differente. Che si tratti di benefit più tradizionali o di benefit più “stravaganti” stile USA, alcuni recenti studi hanno dimostrato che l’assegnazione di incentivi comporta un aumento nelle performance e nella produttività di un azienda.
ITALIA
Nel caso specifico del mercato italiano, il 12° Rapporto sulle retribuzioni in Italia, redatto da OD&M Consulting, ha dimostrato che il fenomeno dell’attribuzione dei benefit, che fino a pochi anni fa interessava solo la classe dirigenziale, si è allargato anche alle fasce manageriali dei quadri. Secondo lo studio, infatti, nel 2010 la parte variabile delle retribuzioni, tendenzialmente costituita dai benefit, è cresciuta per i quadri ed è leggermente calata per i dirigenti.
I BENEFIT
Lo studio, inoltre, identifica i benefit più concessi dalle aziende italiane, citando il cellulare, il pc portatile e l’auto aziendale tra i servizi aggiuntivi che le aziende offrono ai propri manager. Negli ultimi anni, però, per far fronte alle notevoli riduzioni degli stipendi dovute alla crisi, l’offerta di benefit si è amplificata e diversificata: ai più tradizionali benefit concessi a quadri e dirigenti si sono aggiunte, infatti, nuove categorie di benefit pensate per agevolare e gratificare i manager al di fuori della sfera aziendale. In uno stile sempre più simile a quello di aziende d’oltreoceano, crescono in Italia le società che offrono benefit meno tradizionali, tra i quali asilo nido, scuola materna, dopo scuola aziendale, sconti per l’iscrizione in palestra, sconti per il centro relax, buoni per l’acquisto di biglietti aerei o per la prima a teatro. Tra le nuove offerte, possiamo anche citare la possibilità di ottenere agevolazioni nella richiesta di prestiti concessi ai dipendenti, nella forma di concessione di mutui a tassi agevolati, sussidi scolastici o borse di studio a beneficio di familiari.
L’inquadramento aziendale citato dallo studio, però, non costituisce l’unico elemento discriminante in fase di attribuzione di benefit. Secondo un’analisi territoriale, infatti, i risultati sulla diffusione dei benefit aziendali cambiano in modo notevole se si considerano l’area del nord, centro, sud e isole. Tra i “pacchetti di benefit” più di successo concessi al nord, spiccano offerte per usufruire della lavanderia aziendale e la possibilità di ordinare la spesa online. Al centro e al sud, invece, i manager preferiscono ticket regalo da spendere in negozi convenzionati.
Dunque, le aziende italiane seguono sempre più le impronte delle aziende d’oltreoceano.