Come molti oggetti che sono diventati poi un’icona anche i jeans godono di un’origine ammantata di leggenda. La scena è quella della corsa all’oro del 1850. Tra quelli che vi giunsero anche il giovane sarto di origine tedesca Levi Strauss, che con se porta grandi rotoli di tela pesante, destinati a confezionare tende e tendoni per carri.
La leggenda narra che il giovane, resosi conto della necessità dei cercatori di abiti robusti decise di realizzare di realizzare con quella tela nuovi pantaloni comodi e solidi.
Più probabilmente i meriti del giovane si limitarono ad aggiornare un modello già ben conosciuto e a utilizzare la celebre stoffa di denim blu.
Il blue jeans vero e proprio non vedrà la luce però prima del 1873, quando il modello si completò con l’intuizione di Jacob Davi’s, che ebbe l’idea di aggiungere ai calzoni di Levi Strauss rivetti e bottoni metallici per irrobustire tasche e chiusure.
Raggiunto un accordo con Davi’s e brevettata l’idea, Levi Strauss formalizzò il celebre modello 501, la cui fama, dice la leggenda, crebbe grazie ad una esibizione di robustezza che vide i pantaloni resistere alla forza di due cavalli da tiro.
Abito da lavoro ma anche perfetta rappresentazione della vita intesa come sfida e avventura, il jeans ha saputo dar forma nel tempo allo spirito individulaista e ribelle dei giovani americani, dal Selvaggio di Marlon Brando agli hippy californiani, fino a diventare divisa universale dell’informale tempo libero.