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I bocconi avvelenati fanno un’altra vittima

Creato il 07 giugno 2011 da Lapulceonline

cane cucciolo animale cacciaUn vero e proprio atto criminale che colpisce vittime innocenti. Sono i bocconi avvelenati. Lasciati in strada o in campagna, negli anfratti delle vie cittadine o nei campi, le esche velenose sono in grado di causare enormi danni, se non la morte, di animali selvatici e domestici. L’ultima vittima risale a qualche giorno fa: Ariel, un cane femmina,  è stata trovata senza vita nella campagne vicino a Gavi dopo aver ingerito diversi bocconcini nocivi. Ignoti, al momento, gli autori del gesto, i quali- se scovati- potrebbero andare incontro a non pochi guai: disseminare trappole di veleno è reato, che si configura come bracconaggio.

“Questi gesti sono compiuti da irresponsabili”, ha affermato Silvia Berni, responsabile della LAV Alessandria, “che non riescono a rendersi conto dei possibili danni che sono in grado di causare ad animali e, potenzialmente, anche alle persone. Le esche al veleno  causano ogni anno la morte di migliaia di animali selvatici e domestici. Il loro scopo è l’eliminazione degli animali ritenuti nocivi, concorrenziali o soltanto fastidiosi per la caccia o per l’agricoltura”.
Un fenomeno che ha le sue radici nello stesso mondo venatorio. Fino al 1977, infatti, l’uso dei bocconi avvelenati era consentito allo scopo di eliminare gli animali carnivori, naturali competitori dei cacciatori. Oggi, non lo è più.

“Siamo a conoscenza”, ha continuato Silvia Berni, “che le Guardie Provinciali della zona stanno facendo il possibile per identificare gli autori di queste nefandezze, e confidiamo nella loro capacità investigativa e perseveranza affinchè sia fatta giustizia per gli animali uccisi e perché questi gesti non abbiano da ripetersi”. Quindi l’appello, affinché la cittadinanza si mobiliti per fermare questa pratica crudele: “Chiediamo a tutte le persone che avessero sospetti, di sporgere denuncia, perché tale azione, oltre a rendere possibile l’identificazione e la punizione degli avvelenatori, testimonierà la gravità del problema e renderà meno difficile il percorso per fermare il fenomeno. Per queste ragioni la LAV ha chiesto al Prefetto di Alessandria di istituire un Tavolo tecnico, così come previsto dall’Ordinanza del Ministero della Salute, tra le istituzioni preposte al contrasto di questo fenomeno criminale”.


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