IL LIBRO: “La pulce innamorata” di Fulvia Degl’Innocenti e Antonietta Manca, Zelig Editore
IL CONTENUTO: Un albo le cui illustrazioni, che fanno da corredo ad una storia vivace e allegra, sono interamente realizzate con la plastilina. Affascinanti da osservare, coloratissime, dal morbido effetto tridimensionale, ricche e complesse quanto basta per rendere l’idea della non indifferente abilità manuale che si è resa necessaria per crearle.
La protagonista del racconto è una simpatica pulcetta che va girando per trovare un posto su cui adagiarsi che le risulti comodo e accogliente. Non lo è la corazza dura di una tartaruga, né i peli irsuti di un polpaccio umano, oppure uno spinoso cespuglio di more. Quando però giunge sulla pelliccia folta e arruffata di un bel cane è…amore! Peccato che cagnolone non gradisca e provi in tutti i modi di sbalzarla via. Dopo corse pazze all’inseguimento dell’amato, arriva la scoperta dell’amara verità…Ma se il cuore di cagnolone è già impegnato lo stesso non può dirsi di quel soffice, candido, batuffolo di peli appena nato…
SECONDO ME: Il racconto è tenero e lineare, buffo e facile da seguire anche per i bambini più piccini. I salti della piccola pulce introducono tanti personaggi divertenti da osservare in un susseguirsi movimentato e dinamico. Il piccolo insetto alla ricerca del posto giusto per sé ispira simpatia, dolcezza i due grandi cani che si vogliono bene. Bello il finale dove la pulcetta, invece di essere cacciata come ci si aspetterebbe per un essere considerato fastidioso, viene invece accolta e amata. Come a dire: ognuno può trovare un luogo di accettazione e un creatura, o più, che sappia guardarlo con gli occhi dell’affetto.
Le figure sono sicuramente una parte vincete dell’albo. Ai bambini piacciono molto le immagini in plastilina che appaiono giocose e gaie. Osservarle è come accedere a un mondo mutevole e soffice, accogliente e multicolore, che racconta di gioco e creatività. I piccoli lettori possono essere poi ispirati a cimentarsi con pongo e didò, pasta di sale e altri materiali da modellare e colorare, per riprodurre i personaggi della storia o altri a propria fantasia.
Il testo in stampato maiuscolo rende il libro adatto alle prime letture autonome.
MI PIACE PER: per le illustrazioni divertenti e creative; per la storia buffa e tenera che racconta che tutti possono trovare il proprio posto; perché, indirettamente, suggerisce ai bambini attività manuali
NON MI PIACE PER: nulla da rilevare
UN’IMMAGINE TRA LE PAGINE:
ETA’ CONSIGLIATA: dai TRE anni
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IL LIBRO: “La soffitta invisibile” di Rossella Fabbri, Edizioni Corsare
IL CONTENUTO: Tea ha undici anni e un talento per la musica. Ha un’amica del cuore, Sara, e una passione per le storie di fate, anzi: è convinta che gli esseri magici non siano sono prodotto di fantasia, ma in qualche modo esistano davvero. La bambina vive nella periferia romana ma trascorre quasi tutti i fine settimana nella casa del nonno che, invece, si trova in un affascinante palazzetto d’epoca, in zona centrale.
Durante una notte passata dal nonno, Tea, contravvenendo ad un preciso divieto, decide di avventurarsi in soffitta e, suonando su un vecchio piano le note di un misterioso spartito, libera una creatura antica, Corinna.
Corinna è quanto di più simile ad una fata possa esistere, è vissuta nientemeno che nel 1700 dove aveva il ruolo di musa ispiratrice di un famoso musicista. Addormentatasi per via di un incantesimo, è la melodia suonata da Tea a risvegliarla in un mondo strano che dapprima le fa spavento, poi la affascina un poco.
Tea e Corinna vivranno insieme un’avventura incredibile, con lo scenario suggestivo del centro di Roma. Compito della ragazzina sarà rompere il sortilegio che tiene la fata legata alla soffitta, sottrarla alla fascinazione della vacuità della modernità, che rischia di farle perdere tutti i suoi poteri magici, e trovare per lei un luogo dove dimorare sicura, un posto nel quale la musica abbia ancora la purezza di un tempo, dove si trovino talenti da ispirare e dove, forse, si sono rifugiate altre fate.
SECONDO ME: Un racconto fantastico che àncora le sue suggestioni alla bellezza artistica di Roma e al valore della musica classica. Tra le righe di una storia di fate e magie ci sono riferimenti culturali e inviti, rivolti ai bambini non in maniera diretta, a scoprire i grandi compositori del passato e i luoghi dove si possono ascoltare concerti e vivere emozioni.
Una narrazione leggera ed accessibile, una trama semplice ma piacevole. Tea è una ragazzina sensibile e di talento che ripone grande fiducia nella fantasia, che non rinuncia alla capacità di fantasticare. Parimenti ha spirito d’iniziativa e coraggio e si impegna per i valori e le passioni in cui crede.
MI PIACE PER: perché è una storia avventuroso e di piacevole lettura; perché ha una protagonista sensibile e decisa; perché parla di musica, musicisti e della città di Roma
NON MI PIACE PER: ho avvertito una piccola sproporzione tra la parte inziale e quella finale, come se quest’ultima risultasse un pochino affrettata
ETA’ CONSIGLIATA: da OTTO anni
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