IL LIBRO: “Zuppa fatata, Zuppa stregata” di Laura Walter (ill. di Roberto Lauciello), Edizioni Paoline, collana Il Parco delle Storie
IL CONTENUTO: C’è fermento nella comunità delle Fate: si avvicina il periodo dell’anno nel quale, per poter preservare i poteri magici, è necessario preparare e mangiare la zuppa fatata, la cui preziosa ricetta è tramandata da generazioni e richiede di essere seguita alla lettera.
Stessa situazione tra la popolazione, meno bonaria e luminosa, delle streghe. Anch’esse infatti hanno la necessità, per continuare nei loro sortilegi, di cucinare una zuppa stregata e di procurarsene gli ingredienti.
Purtroppo, sia le fate che le streghe, scoprono ben presto che le verdure messe insieme per le pozioni sono zeppe di veleni e pesticidi e, se fossero utilizzate, la buona riuscita dell’incantesimo sarebbe compromessa.
Come fare? Per fortuna esistono fattorie dove si coltiva la terra senza l’uso della chimica. Si chiamano fattorie biologiche ed è esattamente presso una di queste, quella di Gigi Salvasemi, che si dirigeranno le maghe buone e le maghe cattive ben intenzionate a procacciarsi gli ingredienti.
E magari addirittura a mettersi i bastoni fra le ruote a vicenda.
Fortunatamente Marta e Javier, i bambini della fattoria, hanno un gran segreto da svelare che insegnerà a fate e streghe che tutto per ben funzionare, nella vita come in natura, ha bisogno del positivo e il negativo…
SECONDO ME: Un simpatico racconto da proporre nel periodo di Halloween per le atmosfere “stregonesche” e autunnali suggerite e in qualunque altro momento dell’anno per introdurre, oltre ai temi fantastici, argomenti legati all’agricoltura biologica, alla cura dell’ambiente, all’alimentazione sana e controllata.
Il libro è infatti supportato dall’ AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica) e in una esauriente postfazione scritta da Luca e Maurizio Agostino vengono spiegati ai bambini i principi e le motivazioni di una coltivazione della terra naturale, priva di pesticidi e salutare.
C’è perfino una piccola e garbata “morale” ambientalista che racconta come spesso in natura tutto si giochi sul bilanciamento di elementi positivi e negativi che spesso si rapportano in un meccanismo che soltanto in tal modo può funzionare. Rispettare l’ambiente vuol quindi dire conoscerlo e saperne difendere gli equilibri, senza forzarli.
La storia è inoltre avventurosa, animata da personaggi piacevoli anche nel caso si tratti dei “cattivi” e vivacemente illustrata.
Indicata – grazie ai caratteri piuttosto grandi e le tante figure – per le letture autonome dei bambini intorno alla fine del primo biennio della scuola primaria.
Consigliato dai 7 anni.
MI PIACE PER: perché parla ai bambini di agricoltura biologica e di rispetto per l’ambiente; perché è una storia di streghe e fate simpatiche e un po’ pasticcione; perché è una buona proposta per le letture autonome in seconda elementare
NON MI PIACE PER: ci sono alcuni punti in cui la storia si ingarbuglia un po’, pur nella sua semplicità. Forse poteva essere leggermente snellita
VALUTAZIONE:
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