I Brasadè

Da Damgas @incucinablog

Vorrei parlarvi di un biscotto tipico dell’oltrepo pavese , ed in particolar modo di Staghiglione, piccola frazione del comune di Borgo Priolo. I Brasadè , termine dialettale che significa appunto ciambella, non è tuttavia un vero e proprio dolce ma più che altro uno “spezza fame “ in quanto la quantità di zucchero in esso presente è veramente esigua. Si tratta di un prodotto da forno particolarmente legato a questi luoghi ove se ne trovano tracce ben documentate sin dal XIX secolo.

A prepararli era, come dimostrato ad esempio da alcune cartelle esattoriali dell’epoca il “ ciambellaio “ ,  una vera e propria figura professionale presente un tempo da queste parti; un’autorità in materia.  Questi biscotti venivano un tempo donati alle famiglie più povere del paese ed ai cresimandi legati assieme a mo di collana in gruppi di undici secondo uno schema ben preciso rimasto identico da decenni. Cinque ciambelle vengono infilate con la parte piatta rivolta nello stesso verso e altre cinque con la parte piatta in verso opposto, l’undicesima ciambella viene usata come fermaglio e ad essa si legano i capi dello spago. La ricetta, tramandata per lungo tempo di madre in figlia è come si può facilmente intuire dagli ingredienti povera e di origine contadina e ne esistono dunque diverse varianti. Ecco dunque che i “ brasadè “ li possiamo trovare più secchi o più morbidi ed ormai diffusi in diversi paesi come ad esempio  Pietra de Giorgi,  Torricella, Verzate, Mornico, Losana, Casteggio  eccc. Tuttavia non vi è dubbio che i primi siano nati Staghiglione; che ne detiene la DE . CO. , I veri Brasadè, cotti in acqua e successivamente infornati non possono (secondo il disciplinare DE.CO.) esser venduti appena sfornati, ma che debbano essere passati in forno una seconda volta per un’ulteriore cottura dolce che, pur non alterandone il colore, li rende più croccanti e friabili. Questa parrebbe esser la ricetta autentica, di gran lunga differente e più complessa delle molteplici presenti nei paesi limitrofi. A Staghiglione, luogo in cui il Brasadè  è anche celebrato ogni anno ad Aprile con una sagra  è fortemente radicato nella cultura e nella memoria del luogo; di qui partiva infatti un tempo sui carretti dei commercianti alla volta dei mercati di Monferrato, Emilia, Lomellina ed Alta Lombardia.

Non vi è dubbio che per conservare la sua fragranza durante sui carretti dell’epoca, sino a giungere nei vari mercati dev ’essere un prodotto dalla lunga conservabilità, caratteristica che lo rende adatto anche ai giorni nostri. Giorni in cui, causa i numerosi impegni si è poco a casa e molto spesso ci ritroviamo a dover buttare pane e biscotti in quanto non più gradevoli al palato. Insomma una ricetta anti crisi d’altri tempi!

Ecco come procedere se volete provare a cimentarvi nella preparazione:

 Ingredienti per 30 ciambelle circa:

500g di farina tipo 0;  50gr. di burro;   90 gr. di strutto;    90 gr. di zucchero;

½  busta di lievito;    Acqua q.b.;   1 pizzico di sale.

Procedimento:

disponete la farina precedentemente setacciata a fontana sulla spianatoia e porre al centro i restanti ingredienti. Impastate per bene aggiungendo se necessario acqua fino ad ottenere un composto omogeneo ed elastico. Suddividete ora l’impasto e formate dei bastoncini dello spessore di 2 cm e lunghi circa 15, quindi chiudeteli a ciambella pressando bene le estremità perche non si stacchino durante la cottura.  Nel mentre  portare a bollore una capace pentola di acqua  ove cuocerete i  brasadè levandoli  non appena verranno a galla. Raffreddateli dunque in acqua fredda e metteteli ad asciugare su di un canovaccio. Disponeteli dunque su di una placca precedentemente imburrata ed infarinata e cuoceteli in forno preriscaldato a 180° finché non risulteranno ben coloriti.

Vorrei in oltre aggiungere prima di salutarvi che sono ottimi a colazione, specie se siete in cerca di una colazione poco calorica.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :