E’ il momento dei buoni propositi per l’anno nuovo, no? Come potrei sottrarmi a questo impegno? Anche perché, una volta tanto, un buon proposito per il 2013 (e per gli anni a venire) stavolta ce l’avrei.
Ecco, io ho notato che prendere le cose di punta (o di petto, se preferite, che forse è anche meglio…) proprio non ne vale la pena.
La vita è così complicata ed è anche così breve, che non vale proprio la pena impuntarsi, arrabbiarsi, incaponirsi, irritarsi, scaldarsi, stizzirsi, contrariarsi. Io già lo faccio poco, ma il prossimo obiettivo è quello di azzerare completamente anche questo aspetto del mio carattere.
Meglio essere leggeri, ironici. Meglio prendere tutto con delicatezza, con dolcezza.
Meglio applicare il metodo della carota, piuttosto che quello del bastone (sebbene vi sia qualcuno al quale un consiglio su dove mettere la carota lo darei con molta soddisfazione).
Il 2013 spero sia un anno di cambiamenti per me.
Oggi alla libreria Mondadori ho acquistato un nuovo portachiavi, di quelli con la pietra incastonata (mentre la piccola m’ha scroccato l’ennesimo libro sulle fate e non so cos’altro). Ci fosse stato, avrei preso la pietra che porta onore e gloria (alla Indiana Jones insomma), ma non c’era, e allora ho scelto quello con il quarzo rosa, cioè quella che veniva definita come pietra dell’amore.
Vabbe’, è stato un momento di debolezza post-natalizia…
P.S.: quello della foto è un hip hop verde acqua con i numeri azzurri. Forse un giorno racconterò quante e quali prodezze mi è costato il suo reperimento (che Indiana Jones a me mi fa un baffo…).