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"I caduti di pietra - Storia di una regione in cui cadde anche la cultura" di Giuseppe Russo

Creato il 14 marzo 2016 da Chiaradm
Buongiorno a tutti! Oggi ho il piacere di lasciarvi un mio commento su un'opera di un genere che, per un motivo o per l'altro, non leggo molto spesso, vale a dire un saggio, e nella fattispecie, un saggio storico. Probabilmente molti di voi ne avranno già sentito parlare, o avranno avuto modo di vedere da qualche parte la cover. Sto parlando del libro I caduti di pietra di Giuseppe Russo. Se non ne avete ancora mai sentito parlare, questa è l'occasione giusta per scoprire qualcosa di più.
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TITOLO: I caduti di pietra - Storia di una regione in cui cadde anche la cultura
AUTORE: Giuseppe Russo
CASA EDITRICE: Photocity Edizioni
COLLANA: Campania 1940 - 1943
GENERE:  Saggio storico
PAGINE: 224
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 24/03/2015
 Il 10 giugno del 1940 l'Italia fascista entrava in guerra, persuasa da un'illusione storica e da calcoli politico-militari totalmente errati. A Napoli, diventata uno strategico trampolino di lancio verso il Mediterraneo, la guerra portò enormi disastri, inghiottendo non solo più di ventimila civili innocenti, ma danneggiando e devastando per sempre una grande fetta del patrimonio storico, artistico e culturale della città. La stessa sorte, seppur in misura minore rispetto alle tragedie della problematica città partenopea, toccò ad altre zone della regione. Numerosi centri furono prima bombardati dagli angloamericani, poi colpiti dai nazisti in ritirata, e successivamente usati e violentati dall'occupazione degli Alleati. Questi ultimi, inizialmente definiti "liberatori", alla fine agirono ugualmente come un esercito d'occupazione feroce e non meno odioso del nemico in ritirata. Gli anni della guerra, in Campania, furono tre volte più devastanti che nel resto d'Italia. Non caddero solo militari e civili. Caddero anche le pietre angolari della nostra cultura.
caduti pietra Storia regione cadde anche culturaA dispetto del genere "saggio storico", e del titolo che sembra preannunciare una lettura scolastica e quindi, quasi per antonomasia, noiosa, vi posso assicurare che I caduti di pietra si può rivelare, invece, una lettura molto interessante e niente affatto pesante.Anche se il tema potrebbe scoraggiare qualche lettore, si legge molto velocemente, grazie allo stile semplice e lineare dell'autore Giuseppe Russo.
Obiettivo principale della penna, e ovviamente delle ricerche, dell'autore, è la Seconda Guerra Mondiale, o meglio, un particolare aspetto di questo periodo storico: non le grandi battaglie, non i grandi fenomeni politici o sociali, ma la cultura e il patrimonio culturale e artistico italiano, con una particolare attenzione per la città di Napoli e, in secondo luogo, altre città della Campania.L'autore porta alla luce aspetti che molto spesso non vengono presi in considerazione quando si studia questo periodo, forse anche a causa della complessità del fenomeno e della sua presunta secondarietà rispetto agli episodi bellici più propriamente detti.
Giuseppe Russo ci parla dei "caduti di pietra"; ovvero di come monumenti, chiese, musei, archivi, opere d'arte abbiano subito le ripercussioni del conflitto, sia da parte degli Alleati che da parte dei Tedeschi all'indomani dell'armistizio. Di come molti edifici siano andati completamente distrutti, altri parzialmente o seriamente danneggiati, altri sfuggiti alla distruzione grazie alle misure di sicurezza attuate su tutto il territorio nazionale per proteggere il nostro patrimonio storico-artistico dalle minacce delle bombe e di altre calamità legate alla guerra.
Per me è stato molto interessante poter gettare uno sguardo su questo "lato nascosto" della WWII. E' stata un'occasione per ripassare un po' di storia del Novecento, ma mi ha permesso anche, e soprattutto, di imparare qualcosa di nuovo e mi ha portata a stupirmi di certi fatti di cui non ero a conoscenza, e che mi hanno aiutata ad avere un quadro più preciso, e spero anche duraturo, di quella che era la situazione del popolo campano, ma non solo, durante gli anni del conflitto.
E' evidentissimo il lavoro di approfondita ricerca che sta dietro questo volume, così sottile eppure così carico di informazioni e spunti di studio e ricerca. Non oso immaginare quanta fatica sia costato... io mi scoraggiai quando, per una ricerca universitaria, mi recai all'Archivio di Stato per cercare dei documenti, e mi vidi rifilare un librone enorme con tutti gli atti del comune degli ultimi decenni dell'Ottocento, dicendomi che dovevo cercare la data che mi interessava e poi chiedere per il documento che forse poteva essere quello che io cercavo... insomma, non è cosa da tutti, nemmeno nell'era tecnologia in cui ci ritroviamo a vivere...forse soprattutto nell'era tecnologica in cui ci ritroviamo a vivere, imbarcarsi in un'impresa del genere!
La mia unica difficoltà è stata la "localizzazione" dei luoghi citati. Non essendo delle parti di Napoli... non essendo in realtà mai scesa al di sotto di Roma, molte indicazioni per me erano solo nomi, mentre immagino che un lettore del posto potrebbe riconoscere posti ed edifici di sua conoscenza, e stupirsi nel sentire raccontare la loro storia. A parte questo, non c'è altro che io possa dire. Non ho certo le competenze per mettere in discussione quanto scritto dall'autore, anche perché le note bibliografiche sono abbondanti e curate, cosa che consente ai lettori interessati di approfondire praticamente ogni argomento trattato.
E' stata una lettura un po' diversa dal solito, ma di cui non mi pento, e anzi ringrazio l'autore per avermene inviato una copia (e per la dedica!) e avermi dato la possibilità di scoprire e apprezzare il suo lavoro!

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