E del resto il nome della manifestazione “Cannoli & Friend” rigorosamente in pidgin english, come si addice alla desolata provincia che siamo diventati, accenna a questo ruolo. Peccato che all’interno di questa importante manifestazione degli amici del cannolo, in programma dal 6 al 9 maggio sia stata prevista anche la cerimonia di commemorazione della strage di Portella della Ginestra. Il 7 sette maggio dovrebbe essere scoperto un affresco nella piazza di Portella che ricorda l’eccidio di 11persone (e il ferimento di altre 27) che festeggiavano il primo maggio nel lontano ’47.
Sono curioso di sentire cosa dicono Chiamparino e la Moratti su questo effetto della globalizzazione che purtroppo ci costringe a ricordare eventi tragici della nostra storia alla presenza di un mezzano fascista mangiacannoli e magari anche la Marcegaglia su quegli eccessi sindacali che costrinsero il notabilato siciliano a ordinare la strage.
Certo i parenti delle vittime non l’hanno presa bene: ”E’ una provocazione inqualificabile che offende non solo la memoria delle vittime ma anche le persone perbene, Portella per noi è memoria dei morti caduti mentre il cannolo è una festa”. Però non tengono conto dell’importanza sacrale che possono avere certi cannoli per un sindaco del Pdl.
E del resto, secondo Gaspare Pisciotta, che insieme al bandito Giuliano era stata la longa manus dell’eccidio, i mandanti diretti erano stati il deputato dc Bernardo Mattarella, assieme al suo collega regionale Giacomo Cusumano Geloso, il principe Giovanni Alliata di Montereale e l’onorevole monarchico Tommaso Leone Marchesano. Non senza una qualche regia romana e internazionale. Qualcosa di non così lontano insomma dalle ombre che anche oggi sovrastano le origini della seconda repubblica. Se poi ci aggiungiamo i cannoli, sembra proprio un affresco recente. Ancora scoprire, come quello di Portella.
Eh si, sono cannoli amari per tutti.