Magazine Diario personale

I canoni estetici-le donne di bracciata

Da Madhouse @serenamadhouse

Fa caldo, davanti al computer di più (tanto che l'altro che dovevo usare per un hangaut serale col mio Lui ha momentaneamente-spero- dato forfait sob)e allora ne approfitto.Un post così quando spengo e vado in camera mia mi sembrerà più fresca, che idea geniale, vero (sob).Vi voglio raccontare una cosa del mio paese, con l'aiuto di una scrittrice gellese (Paola Pisani Paganelli) e della mia gellosità...Le donne del mio paese erano definite "donne di bracciata", a me questo termine appariva sempre un po' nebuloso, su quale fosse il suo significato, si lo so...vuol dire "belle in carne", però nella mia mente scombinata di bimbetta fantasiosa suscitava un sacco di dubbi ma...non è dei miei dubbi amletici che vi voglio raccontare.Ricordo un'estate, in vacanza in Garfagnana con i miei nonni, andammo in un paesino di cui non ricordo il nome, so solo che macinammo parecchi chilometri e doveva essere molto in alto, perchè ricordo bene la piazza principale con la chiesa e la  terrazza che si apriva sulle catene montuose, dava un senso di grandezza..Ad un certo punto mio nonno si mise a parlare con un vecchietto, lui ci chiese da dove venissimo, nonno disse "siamo di Gello" un po' come battuta, pronto a dire "di Pisa.." e invece l'arzillo garfagnino (si sa che sono furbi ma fino a questo punto uno non ci sperava..) rispose prontamente "ah, Gello, dove ci sono le donne di bracciata!"...Non vi dico come reagì la mia mente di bimbetta scombinata, fantasiosa e anche parecchio egocentrica, fu come se il senso di grandezza che dava quella vista sulle grandi montagne appartenesse anche al mio paese, anche se qui la vista è solo sui più modesti Monti Pisani...Insomma queste donne di bracciata erano state proprio famose ma, vediamo che dice la scrittrice...(mad)
"Grassezza fa bellezza": questo era il criterio estetico dominante. Pertanto, soprattutto nelle donne, oltre alla linearità dei lineamenti del volto, un fisico florido costituiva un requisito essenziale di bellezza.Le donne di "bracciata" di Gello erano famose nei paesi circonvicini, e ricercate dai pretendenti. Le più corteggiategodevano di maggiori opportunità di trovare un buon partito, o "l'occasione buona", come la si definiva. La "Bella Gina", la "Bellona", ed altre erano ammirate, perchè molto formose.Nemmeno gli uomini piacevano di costituzione troppo asciutta. Di chie era mingherlino si diceva: "regge l'anima coi denti". Gli si attribuiva il nomignolo di "San Ranieri", o, peggio, di "sega l'istrice".Per un individuo molto magro, si ricorreva alla volgare espressione: "E' un po' di merda sur uno steccolo".Ma le "donne di bracciata", vanto del paese, erano celebrate anche come ideale di femminilità energica e operosa: "A Gello- recitava un detto- c'è le donne di bracciata/che la fanno la farinata/te la fanno nel piattello/chi vor moglie, vada a Gello!"
brano tratto dal libro "Gello anni'50- I luoghi della memeoria"di Paola Pisani Paganelli edizioni ETS-pag.65

i canoni estetici-le donne di bracciata

i Monti Pisani

 bei tempi!
Buona notte!
mad


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