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I capitali in Svizzera saranno più VULNERABILI

Da Roxioni
I capitali in Svizzera saranno più VULNERABILI
ACCORDO....Conti esteri, trattative tra Italia e Svizzera.
Allo studio una convenzione per regolarizzare i capitali stranieri e tassare i redditi.
I capitali in Svizzera saranno più VULNERABILI
Italia e Svizzera hanno discusso a livello diplomatico l’ipotesi di una convenzione per regolarizzare i capitali detenuti in territorio elvetico da non residenti e sull’introduzione di un’imposta alla fonte sui redditi da capitale futuri....
Lo hanno annunciato in una nota dopo l’incontro, avvenuto mercoledì 9 maggio 2012, tra il ministero dell’Economia italiano e il Dipartimento fiscale elvetico, anticipando che ci sarà prossimamente un incontro tra il premier Mario Monti e il presidente della Confederazione Eveline Widmer-Schlumpf. Il 24 maggio, invece, si terrà la prima riunione del gruppo tecnico creato ad hoc durante la riunione tra i rappresentanti dei due governi.

LA SVIZZERA COME UN SOSTITUTO D’IMPOSTA. L’intesa si baserebbe su due elementi: una sanatoria sulle imposte evase nel passato e l’attribuzione alla Svizzera del ruolo di sostituto di imposta per lo Stato italiano sulle tasse da versare in futuro. Se l’accordo fosse firmato, pagando un’imposta su redditi e utili da capitali gli italiani con attivi in Svizzera potrebbero continuare a mantenere l’anonimato.

ACCORDO GIÀ ADOTTATO CON LA GERMANIA. Il negoziato riguarda uno schema di accordo analogo a quello già siglato dalla Svizzera con Germania e Regno Unito. «La base di partenza è il modello di accordo concluso dalla Svizzera con la Germania, il cosidetto schema Rubik. Sulle aliquote bisognerà trovare un compromesso», dice Franco Narducci, deputato del Pd eletto nelle circoscrizioni estere e residente in Svizzera, firmatario di un’interrogazione al governo italiano sul tema a cui risponderà il vice ministro dell’Economia Vittorio Grilli alla Camera.

LE REAZIONI DEL GOVERNO MONTI. Il governo Monti si è mostrato in passato freddo per via della sanatoria contenuta nel modello di concordato. «Questo è un aspetto su cui bisognerà fare delle valutazioni», aveva detto la scorsa settimana il sottosegretario al Tesoro, Vieri Ceriani a proposito del condono. Ora Roma sembra aver superato i suoi dubbi anche alla luce del sostanziale via libera arrivato dalla Commissione europea a questi tipi di accordi, elemento a cui fa esplicito riferimento il comunicato del ministero che annuncia l’avvio del negoziato.

VIA LIBERA DELLA COMUNITÀ EUROPEA. Gran Bretagna, Germania e Svizzera hanno infatti rinegoziato i termini delle loro intese con Berna per superare le obiezioni poste da Bruxelles nei mesi scorsi. La Commissione europea temeva che gli accordi bilaterali potessero violare alcune direttive in materia fiscale e, soprattutto, allentare il contrasto all’evasione fiscale.

RIMBORSI FISCALI AI COMUNI DI FRONTIERA. «Le parti prendono atto con soddisfazione che la questione concernente i ristorni dei frontalieri è risolta e che il relativo ordine di pagamento in favore dell’Italia è stato dato», dice la nota del Tesoro italiano, riferendosi ai rimborsi fiscali spettanti ai comuni italiani di frontiera il cui pagamento era stato congelato dal Canton Ticino. source

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