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In una ricerca presentata nella Real-World Economics Review, n. 66, 2014, pp. 65-73 (Shimshon Bichler and Jonathan Nitzan, “How capitalists learned to stop worrying and love the crisis”), gli autori argomentano che la crisi piace ai capitalisti, al contrario di quanto si pensi. Gli economisti, infatti, inclusi quelli marxisti, sono abituati a pensare all’accumulazione che i capitalisti perseguono come a un aumento della ricchezza reale. In realtà, ciò che i capitalisti cercano non è l’aumento della ricchezza reale (mezzi di produzione e prodotti finali), né quindi l’aumento dei loro “godimenti” come utilizzatori di questa ricchezza. Essi cercano bensì l’aumento dei loro redditi e del potere che vi è connesso. Ora, dicono gli autori, la crisi causa una redistribuzione dei redditi attraverso la crescente disoccupazione. Ciò significa che i ricchi accrescono i loro redditi a spese dei ceti bassi. Ecco perché i capitalisti – almeno oggi, o forse da sempre – “amano la crisi”.