Magazine Giardinaggio
La matricaria chamomilli non è solo una erba medica rilassante, ma svolge anche una difesa naturale contro i fastidiosissimi insetti degli armadi, le tarme. I tipici capolini profumati che somigliano a margherite, compaiono numerossisime da maggio a settembre. Allo stato selvatico questo fiore si trova con molta facilità su terreni asciutti, in particolare nei prati, quelli incolti e lungo i sentieri di campagna. Si coltiva facilmente in piena terra e anche in vaso, al sole diretto ma con terreno asciutto, povero, acido, ma ben drenato. Può essere moltiplicata per divisione dei cespi o per seme, i semi si estraggono dai capolini prima che questi fioriscano, sistemati nel semenziario in estate o direttamente in piena terra in primavera generano altre piantine foltissime. I capolini invece vanno raccolti in piena fioritura tra maggio e giugno quando i principi attivi sono al massimo della concentrazione, facendoli essiccare per 2-3 giorni, in piccoli mazzi in luoghi areati, ombreggiati e soprattutto asciutti. Andranno poi raccolti in barattoli di vetro a chiusura ermetica e conservati in luoghi freschi al riparo dalla luce.
Una delle virtù della matricaria chamomilli è l'uso decorativo nei mazzi da sposa, dove si ottengono piacevolissimi bouquet campestri. Per il giorno del sì, si può realizzare un leggerissimo bouquet, destinato a una sposa candida e giovane, con l' odore e la freschezza della campagna realizzato con matricaria chamomilli e soavi palle di neve viburnum, tutto giocato sui toni del bianco e del verde acido: semplice ed elegantissimo.
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