Io e Marta, al White, abbiamo passato il tempo a guardarci con la coda dell’occhio per via della moltitudine di facce arroganti che popolavano una delle fiere di moda più famose d’Italia. Insomma, avevamo parecchi appuntamenti tra uno stand all’altro, ma in alcuni abbiamo rifiutato di entrare: quando l’aria snob tira più puzza del formaggio muffito, la si sente da chilometri.
Poi per fortuna abbiamo incontrato un viso amico: la designer di Yesey, cappelli artigianali fatti con estrema cura.
Dana Virginia, così si chiama, me li ha fatti provare tutti: il gufo, il gatto, il cuore.. E, ogni volta che ne indossavo uno diverso, mi sentivo un personaggio nuovo. E’ la stessa cosa che lei racconta delle sue clienti; ogni donna nasce con un’impronta animale, a volte più nascosta, a volte meno, e i suoi cappelli aiutano anche a questo, a cercare la vera identità e a farla risalire in superficie.
E’ questo che amo della moda: le persone vere, gli artigiani, la passione. I miei complimenti a Yesey, 100% made in Italy.
Foto: Marta Lo Bracco
Beth