Nanna e capricci. Due parole che noi genitori non vorremmo mai sentire nella stessa frase. Eppure capita a tutti, prima o poi, la serata (o le serate) no.
“Non voglio andare a letto” – “Mi leggi un’altra storia?” – “Non ho sonno, voglio giocare ancora”, sono frasi che, dopo una giornata di lavoro, metterebbero in crisi anche il genitore più paziente.
Come gestire i capricci dei bambini all’ora della nanna? Come mantenere la calma in una fase della giornata già di per sé piuttosto faticosa? Ma, soprattutto, come risolvere la situazione?
I fattori da considerare sono molteplici. A volte basta qualcosa che durante il giorno ha turbato il piccolo, per scatenare il capriccio prima della nanna. Un litigio con l’amichetto del cuore, una mattinata a scuola particolarmente impegnativa, una preoccupazione che non riesce a esternare o anche semplicemente un momento di sovreccitazione difficile da gestire da solo.
Cosa fare a quel punto? Sdraiarsi accanto a lui finché non si addormenta, provare a distrarlo con qualcosa che siamo certi apprezzerà (una storia o un’attività pre-nanna che sappiamo piacergli molto), patteggiare o lasciarlo fare finché non è così stanco da addormentarsi da solo?
Ogni genitore ha le sue tecniche che affina con il tempo e, ahimè, l’esperienza.
Certo non è facile. La stanchezza della giornata molte volte non ci permette di avere la calma necessaria per affrontare i capricci all’ora della nanna, in quel momento in cui vorremmo solo la casa silenziosa e finalmente un po’ di riposo anche per noi.
Spesso, durante un capriccio, succede che non ci si ascolti più. Noi non ascoltiamo nostro figlio, lui non ascolta noi. E il dialogo diventa impossibile. Se poi gli episodi iniziano a ripetersi sera dopo sera, l’ansia si moltiplica, la stanchezza si accumula e la pazienza velocemente si esaurisce.
Secondo me, in quei momenti, è fondamentale “rimettersi in sintonia”, perché la situazioni non degeneri ulteriormente.
Devo dire che capita anche a noi. Non spesso e non a lungo, per fortuna, ma anche per noi ci sono state (ci sono, e so che ci saranno) serate no. Non sempre riesco a mantenere la calma. Non sempre riesco a indagare pacificamente il motivo del suo “non voglio andare a letto”. Non sempre riesco a prendermi il tempo di stare con mia figlia e tranquillizzarla. Molto spesso, nel desiderio che quel momento finisca il prima possibile, m’innervosisco e peggioro la situazione.
Quando invece riesco a mantenere i nervi saldi, opto per la storia della buonanotte (la sua preferita del momento, ovviamente), che è da tempo la parte più importante della nostra routine prima della nanna. Il gesto magico che ci rimette in sintonia, insomma. Di solito funziona. Serve a distrarla dal capriccio e calmare la sovreccitazione, ci aiuta a riprendere confidenza e a sciogliere le tensioni del momento.
Trovare un gesto che “rimetta in sintonia” potrebbe essere, secondo me, un valido aiuto per far fronte ai capricci prima della nanna.
Per noi è la storia della buonanotte, per voi potrebbe essere una coccola, un gioco, un’attività. Quel gesto in grado di catturare l’attenzione del vostro piccolo e far cessare le ostilità. Il mio consiglio, nelle serate difficili, è di appoggiarsi a questa sicurezza.
E voi? Come vi comportate di fronte ai capricci prima della nanna?
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