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I Captcha

Da Pinobruno

Una parola al giorno toglie il digital divide di torno. La parola di oggi è Captcha: come si fa a capire se chi sta digitando sul tuo sito è un umano oppure un infernale software che genera spamming? Ci vuole il “Completely Automated Public Turing test to tell Computers and Humans Apart”, ovvero il Captcha, uno degli acronimi che piacciono tanto agli informatici.

 

Captcha

Il Captcha - per molti una vera e propria rottura di scatole – è diventato un passaggio obbligato per registrarsi su un sito o partecipare a un forum. In questo modo amministratori e webmaster riescono a contenere l’attacco degli spammer. L’utente deve riconoscere lettere, numeri, simboli o parole che appaiono in una finestrella e poi digitarli uno dietro l’altro. Soltanto così il sistema si accorge che alla tastiera c’è un essere pensante. E’ necessario uno sforzo d’interpretazione, perché ciò che appare nel Captcha è distorto, sfuocato.

Gli ideatori del Captcha si sono ispirati al matematico inglese Alan Turing, lo scienziato che durante la seconda guerra mondiale contribuì con le sue ricerche a decifrare i codici adottati dai nazisti sulle macchine Enigma. Il Test di Turing è una pietra miliare delle ricerche sulla cosiddetta Intelligenza Artificiale.

Funziona più o meno così:  ci sono 3 stanze diverse, in comunicazione tramite una tastiera e uno schermo. Una serie di esaminatori, nella stanza 1, dialogano con le stanze 2 e 3. Gli esaminatori sanno che da una delle stanze risponde loro un computer, dall’altra un essere umano. Gli esaminatori devono scoprire in quale c’è il computer che nelle sue risposte si finge un uomo. Se il computer riesce a ingannare sistematicamente gli esaminatori entro un certo lasso di tempo vuole dire la macchina riesce a svolgere alcune funzioni umane.

captcha

Ovvio aggiungere che i Captcha sono fastidiosi, a volte inducono gli utenti ad abbandonare i siti, ma fino ad oggi non è stata trovata un’alternativa valida. 


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