I Carabinieri costretti a guardare le escort di Silvio. A toccarle pensa lui
Creato il 04 novembre 2010 da Massimoconsorti
@massimoconsorti
È solo una questione di pudore. Per noi che abbiamo davanti agli occhi il maresciallo della caserma dei CC del nostro paese, basso, cicciottello, con le guance rubizze e due mani che sembravano badili, sapere che i carabinieri fanno anche gli autisti non ci sconvolge. D’altronde ci siamo sempre chiesti come potesse fare il “nostro” maresciallo a corriere dietro un ladro portandosi appresso tutta quella roba e ci siamo risposti che forse non correva. Poi però abbiamo anche pensato a tutti quegli uomini dell’arma trucidati dalla mafia, dalla ‘ndrangheta, dalla camorra, dai delinquenti della gang del Brenta e da quelli della Una Bianca e ci è venuto un magone. Sapere che uomini destinati ad altri servizi, primo fra tutti quello della tutela della sicurezza dei cittadini, vengono adoperati come autisti delle signorine del Capo ci ha fatto letteralmente basire. È accaduto che un gruppo di loro, stanco di questo andazzo, abbia deciso di spifferare tutto al Fatto Quotidiano. E per arrivare a farlo possiamo solo immaginare lo stato di frustrazione al quale Berlusconi li ha portati, perché come tutti sanno, i militi dell’Arma sono “usi obbedir tacendo”. La denuncia dei carabinieri di guardia a Palazzo Grazioli, Villa San Martino, Villa Certosa e chissà a quante altre case, ville e castelli del presidente del consiglio, è chiara: “Ci stanno costringendo ad occuparci della sicurezza di convogli di ragazze ingaggiate per le feste del presidente”. Non dovendo occuparsi della sicurezza di Berlusconi, che è un compito demandato ai servizi segreti, i carabinieri di guardia alle residenze di “quello che ama la vita”, svolgono quindi altri servizi ed essendo Silvio un fautore del “taci e lavora”, l’occupazione che gli hanno trovato da quelle parti è quella degli chauffeurs, altrimenti sarebbero rimasti con le mani in mano visto che anche i pacchi bomba destinati al Sultano, scoppiano e si incendiano lontano dagli harem. La denuncia dei militari dell’Arma ha scatenato l’ennesimo putiferio, esattamente come vuole Silvio che è solito affermare “due scandali al giorno rafforzano Berlusconi”. Dopo il caso Ruby ecco quello dei carabinieri di guardia alle escort, con un filo comune che li lega, sempre lo stesso, Cetto La Qualunque lo chiamerebbe “pilu”. L’Arma, come sancisce la nostra Costituzione, è alle dirette dipendenze del ministero della Difesa e quindi di Ignazio La Russa al quale, subito dopo la denuncia a mezzo stampa, è stato chiesto cosa ne pensa dell’uso improprio dei militari. A domanda La Russa ha risposto: “E che ne so io, mica sono un esperto di scorte”, che per un ministro della Difesa equivale ad ammettere di non riconoscere un Tornado da un sommergibile. D’Alema si è indignato, ma solo come presidente del Copasir, come uomo ha lasciato a Rondolino, suo portavoce, il compito di dire che in fondo Silvio è una brava persona. La sua indignazione è arrivata fino alla convocazione di Berlusconi in Comitato per ascoltare dalla viva voce del Capo la sua versione dei fatti, ma non sui carabinieri che fanno da autisti alle escort (“noi siamo per le cose segrete”, ha ironizzato mister 1 per cento), ma per dire al Capo di essere più accorto nella salvaguardia della sua persona considerato che nelle sue residenze ridotte a “gruviere”, entrano tutti, tutte e di tutto. Ma indovinate chi si sono incazzati di più (a parte ovviamente Di Pietro) per questa faccenda: Granata e Briguglio, gli esponenti dell’ala estrema di Fli. Briguglio ha chiesto di “chiarire le modalità di accesso alle residenze e alla persona del premier” compreso il lettone di Putin (chi ci si sdraia, quando, come e soprattutto perché), mentre Granata è andato giù duro: “Molte persone scambiano la scorta per l’autista personale. Sta alla sensibilità di ognuno capire la differenza tra i due ruoli. Le scorte hanno già problemi gravissimi di mancanza di soldi e di strumenti, che abbiano aggravanti di questo genere è indecente. L’ennesimo tassello del quadro generale di degrado dell’Italia e dell’immagine della presidenza del consiglio”.A Berlusconi non sono fischiate neppure le orecchie. A lui di questo can can non frega assolutamente nulla restando sensibile solo al prepuzio (il suo ovviamente!).
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