Castello di Amboise. Iniziato da Ugo Capeto, fu dapprima una fortezza. Vi nacque
e vi morì Carlo VIII. I protestanti, gli Ugonotti, ordirono nei boschi circostanti, nel 1560, la
"Congiura di Amboise"; ma l'impresa fallì e milleduecento di essi furono catturati e impiccati.
Le dame assistettero al supplizio.
Alla fine del secolo XI le tre signorie furono riunite da Ugo I e i conti d'Amboise ne furono i padroni fino a che Carlo VII confiscò i loro domini. Quando infine il grande flusso del Rinascimento ebbe invaso la valle della Loira, la vecchia fortezza risplendè, perchè sorse tra le sue pietre una dimora sontuosa, ben presto circondata di giardini italiani.
L'opera iniziata da Carlo VIII sarà proseguita da Luigi XII e ultimata da Francesco I e Amboise apparirà come una delle più abbaglianti gemme della Turenna. La cappella di questo castello è dedicata a S. Umberto, che si vede raffigurato nel timpano a destra; ad esso fa riscontro San Cristoforo che porta Gesù, a sinistra.
Le vetrate di Amboise sono moderne: Max Ingrand ne è l'autore ed esse furono inaugurate il 10 giugno 1957 dal vescovo di Blois, Monsignor Robin. Nel braccio sinistro della cappella, oggi riaperta al pubblico e al culto, riposano i resti di Leonardo da Vinci.