I cattolici in politica

Creato il 02 maggio 2015 da Trinat

Oggi  ripropongo  un  mio post, pubblicato qualche anno fa, che  secondo me offre spunti di riflessione in considerazione del fatto che l'attuale politica renziana mira a stravolgere quei valori che hanno costituito per oltre cinquanta  anni l'impalcatura del nostro sistema democratico.  La teoria politica di Don Sturzo rispecchia il pensiero di Papa Francesco che in uno dei suoi interventi ha sostenuto che non è necessario fondare un partito di cattolici ma che è molto importante che i cattolici facciano una politica ispirata ai principi del Cristianesimo, in maniera più decisa e determinata.

"In una società in cui la politica vuole” governare senza rappresentare” torna d'attualità il pensiero di don Luigi Sturzo,fondatore del partito popolare e della dottrina politica d'ispirazione cristiana. Egli sosteneva di essere un sacerdote, non un politico, e il suo impegno nella politica era quello di contribuire a cristianizzare la politica del suo tempo. Mons. Luigi Giuliani a Caltagirone il 26 nov. 2009, a 50 anni dalla morte, in un convegno internazionale, ha ricordato la figura di don Sturzo, riproponendo la grandezza della figura del prete, fondatore del Partito Popolare ed esule antifascista, nonché autore di un numero sterminato di opere di politica, di morale, di teologia, di storia, di un personaggio che ha tanto influito sulla storia d'Italia. Don Sturzo ha avuto un ruolo centrale nell'intuizione dei valori da mettere alla base della politica, insegnandoci un sentiero di testimonianza della fede fino ad allora ignorato.”Egli è stato testimone della vocazione nella politica; una vocazione difficile, ma necessaria: quella di portare un afflato di spiritualità in un mondo soggetto a tentazioni mondane,senza rinunciare mai alla laicità della politica” lo ha affermato il cardinale Angelo Comastri. Il merito più grande di don Sturzo fu quello di aver messo in campo l'attualità del pensiero popolare e d'ispirazione cristiana ed oggi si torna a parlare della sua teoria politica, culminata nella fondazione del partito popolare: un partito non dei cattolici, ma di cattolici, che ha consentito di portare sulla scena politica italiana del tempo ideali, valori e proposte fino allora tenute fuori. Per Tajani, vicepresidente della Commissione Europea, don Sturzo fu profeta e precursore dell'economia sociale di mercato, una terza via “ tra il liberalismo sfrenato ed egoista” e “il soffocante collettivismo marxista”. Di fronte alla crisi della politica che vuole “governare senza rappresentare” i discepoli di don Sturzo oggi rilanciano la proposta politica ispirata alla dottrina sociale della Chiesa e ai principi del popolarismo sturziano; in altri termini si tratta di dare alla politica in crisi di valori, obiettivi chiari che mirino a riportare nella società la giustizia, la solidarietà, l'attenzione alle famiglie, ai deboli, ai poveri, ai discriminati, a coloro che vivono in condizioni di disagio, a quelli che credono ancora nelle regole e nel patto sociale. Anche Papa Benedetto XVI ha rilevato che il messaggio lasciato da don Sturzo ha ancora tantissimo da dire ai cattolici impegnati in politica e lo indica come modello integerrimo, competente e appassionato servizio al bene comune per tutti i cittadini. Sia ben chiaro: non si tratta di far scendere in politica la Chiesa bensì di dare alla politica – che ne è ormai vuota – principi che non siano strumentali a mantenere soltanto in vita un sistema economico, ma che uniscono i cittadini su degli obiettivi ben definiti, che sono quelli sopra indicati : famiglia, giustizia, solidarietà, ecc. Oggi questi termini si sentono ripetere solo in prossimità di consultazioni elettorali, poi più nulla o almeno molto poco rispetto alle aspettative della gente, che in questi ultimi anni ha perso la fiducia nei confronti dei partiti e della politica in generale, non sentendosi tutelata nei propri diritti. Ecco perchè la Chiesa ha il dovere morale di richiamare i nostri governanti e in modo particolari quelli cattolici ad una maggiore attenzione verso la stragrande maggioranza dei cittadini che vive in una condizione di disagio non solo economico, ma anche morale. I “valori” a cui si riferiva Don Luigi Sturzo possono essere recuperati se c'è la volontà politica di andare incontro alle effettive esigenze dei cittadini attraverso interventi legislativi mirati ed interventi economici a favore delle categorie più deboli e bisognose. Il grado di civiltà di una nazione si misura anche dal livello socio-economico-culturale della sua gente e l'Italia da questo punto di vista non è la prima della classe

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