“… In questa silloge Anna Maria Bonfiglio canta quell’amore che sta sull’orlo della distanza e della perdita, destato da fuochi improvvisi e temporanei, accesi in stanze oscure, dove non entra che una minima parte della realtà esterna: il vento, il chiarore della luna, i rami di un platano, che vengono, però, immediatamente interiorizzati ed immersi nell’alone della nostalgia e nel riverbero del ricordo;compagni di un esistere speso nell’attesa dell’amato, sempre meno corpo-sangue abbracciato e goduto con “tremore”; e sempre più ombra e voce che grida una carezza dal telefono e poi si spegne”
La sera
Così la sera – bambola scolorita e leggera-
Mi siede sul grembo cercando una culla,
una nenia, un nonnulla che l’aiuti a passare
le ore notturne. Una vampa m’accende
e ritarda il riposo. Che voglio?
Un lieve respiro vicino al mio collo,
un bacio soffiato fra i fili ribelli,
scompiglio ai capelli,
un braccio che giri intorno alla vita,
sottile conforto rubato alle dita.
Per leggere e scaricare le poesie :
http://www.ebook-larecherche.it/ebook.asp?Id=68
Eventuali commenti, considerazioni e impressioni devono essere lasciati su La Recherce. Grazie.