Christian Friedrich Schönbein è un chimico svizzero-tedesco dell’ottocento. Nato a Metzingen, dall’età di 13 anni lavora come apprendista in un laboratorio chimico farmaceutico. Completamente autodidatta, a 21 anni Schönbein chiede ed ottiene la possibilità di sostenere un esame di chimica presso l’università di Stoccarda. Dopo il servizio militare e un breve periodo in un’altra ditta chimica di Augusta, si trasferisce all’università di Tubinga, quindi insegna in Inghilterra e alla Sorbona di Parigi. Nel 1832 si stabilisce finalmente a Basilea, dove inizia una proficua attività di ricerca e convola a nozze con Emilie Benz (parente? Non saprei).
Christian Friedrich Schönbein 1799-1868 (Photo credit: Wikipedia)
Ci si ricorda di Schönbein in qualità di scopritore dell’ozono, padre delle celle a combustibile, grande esperto di elettrolisi e corrosione dei metalli e incendiatore di grembiuli della moglie. Già, grembiuli. L’episodio più curioso della vita di Schönbein è un classico caso di “serendipity”: nel 1845, approfittando dell’assenza della moglie (normalmente restia a lasciarlo sperimentare anche tra le mura domestiche) il nostro decide di preparare della miscela solfonitrica (acido solforico e acido nitrico conentrati) in cucina, o secondo altre fonti in lavanderia. Puntualmente rovescia la miscela solfonitrica sul tavolo e pensa bene di ripulire il tutto con un grembiule di cotone della moglie. Pensando di averla fatta franca lo sciacqua accuratamente e lo stende ad asciugare sopra la stufa. Passano pochi minuti e il grembiule misteriosamente prende fuoco e scompare in un istante, senza produrre fumo. Da questo incidente domestico Schönbein razionalizza la scoperta della nitrocellulosa, altrimenti nota come fulmicotone. La sostanza era stata già scoperta qualche anno prima (1832) da Théophile Pelouze, che non aveva dato peso alla scoperta e quindi non ne viene accreditato.
Schönbein mette al sicuro la sua scoperta con un brevetto che vende alla John Hall & Sons, pronta a mettere in piedi una produzione industriale di questa nuova sostanza che esplode senza generare fumo. Sembra essere un promettente sostituto della polvere da sparo, ma nel 1847 la fabbrica della John Hall & Sons esplode uccidendo 21 operai. Lo scale up si rivelò più difficile del previsto. Hall e figlio licenziano lo strapagato consulente Schönbein e i diritti del brevetto vengono venduti in America e al governo austriaco. Seguiranno esplosioni di stabilimenti a Philadelphia, Dorpat, Brunswick e via dicendo.
Operaio in una fabbrica di fulmicotone dell’800. Non esattamente un lavoro sicuro (fonte: wikipedia)
Il bilancio di Schönbein fu amaro. Meno guadagni del previsto e tanti sensi di colpa, e qui veniamo alla morale della storia. Scrive il nostro in una lettera alla moglie:
In one sense, it is a misfortune to make a discovery which has a practical importance; it disturbs your peace of mind to the utmost. Faraday and Grove tell me the same thing- they always fear when they find something which may bring them into contact with the practical world.
Negli anni successivi Schönbein scoprirà il “collodion”, sempre basato sulla nitrocellulosa, usato per sigillare le ferite. Non sappiamo se questo abbia mitigato la sua voglia di distacco dal “mondo pratico”, ma sono quasi certo che molti chimici di oggi e di allora condividano in fondo le sue sensazioni. Sarebbe tutto più bello e più semplice se ci lasciassero pasticciare con i nostri acidi. Incendiare grembiuli della quiete domestica è sicuramente meno stressante che affrontare il “mondo pratico”, con il rischio che il frutto del proprio lavoro venga sfruttato male e possa essere fonte di danni invece che di vantaggi. Il rovescio della medaglia è che se non si corre il rischio, se non si va a raccontare in giro di aver incendiato quel grembiule, la nostra scoperta potrebbe essere vana e ci rimarrebbero solo le mattarellate punitive per aver contravvenuto ai divieti della consorte.
La signora Schoenbein, dopo aver saputo del grembiule.