I nostri cibi preferiti, quelli che hanno l'odore più accattivante, il sapore più squisito e quelli che ci fanno venire l'acquolina in bocca, sono i più digeribili. Altro che pappine e rigoroso calcolo degli ingredienti di un piatto!
La secrezione gastrica, cioè la produzione di enzimi digestivi a livello dello stomaco, avviene in tre fasi (cefalica, gastrica e intestinale) e la prima di esse, detta fase cefalica, viene innescata da recettori nervosi ( chemiocettori e meccanocettori) posti nel naso, nella bocca e sulla lingua. Quando queste delicate strutture sono stimolate dal sapore e dall'odore del cibo, dalla masticazione e dalla deglutizione, immediatamente gli impulsi arrivano al sistema nervoso centrale e poi da lì i segnali giungono allo stomaco attraverso il nervo vago.
Bastano un odorino stuzzicante, un sapore sapido e appetitoso, il rumore delle stoviglie, a provocare maggiori impulsi nervosi che diventano garanzia di buona digeribilità.
Più il cibo è gradito, più nello stomaco aumenta la secrezione di enzimi, ormoni ed elettroliti, con il risultato che la digestione è migliore.
Per innescare la prima fase cefalica di secrezione, che è responsabile di più di un terzo dell'intera digestione, sono sufficienti la vista o addirittura il ricordo di un buon cibo: i riflessi alimentari condizionati si instaurano, infatti, molto precocemente negli individui.
Ma non bisogna dimenticare che la digestione si basa anche su altre due fasi e che mangiare in modo equlibrato e senza eccessi, rimane la maggiore garanzia di buona salute.