Magazine Società

I cicci di Santa Lucia

Creato il 13 dicembre 2015 da Vidi

I cicci di Santa Lucia- E due cicci di Santa Lucia già cotti non li volete?

I cicci di Santa Lucia piacevano tanto a mia madre e alla mia amica che ci ha lasciati quest'anno, ad agosto, un anno preciso dopo mamma.
Ad Avellino è antica tradizione che il 13 dicembre "a lode e gloria 'e Santa Lucia" si consumi questa zuppa.
Pare che in passato questa pietanza venisse preparata e regalata ai poveri; una sorta di ex voto, un modo per ingraziarsi la Santa con un gesto caritatevole.
Chicchi di grano tenero, mais bianco, ceci e fagioli (qualcuno mette anche le lenticchie, ma a casa mia non era uso): il tutto viene messo in ammollo 12 ore prima, poi si cuoce.
Alcuni fanno cuocere tutto insieme; mamma, dopo la volta che i "cìciri" (ceci) non cossero nemmeno dopo 12 ore di fuoco, prese l'uso di cuocere separati i vari legumi e cereali, e solo dopo cotti li mescolava e li faceva andare insieme in poca acqua di cottura per un altro quarto d'ora, il tempo che si amalgamassero e si asciugasse il liquido.
Infine faceva imbiondire uno spicchio d'aglio nell'olio buono, aggiungeva i peperoni tondi sottaceto, quelli che qui si chiamano "pepàine", e in questo soffritto insaporiva i legumi. Di rigore la terrina in terracotta, che rendeva il tutto cremoso.

- E due cicci di Santa Lucia già cotti non li volete?
Ho guardato la pentola d'acciaio sul banchetto di vendita della "zappatora" che mi stava proponendo l'acquisto, ho sentito nel cuore il sapore dei cicci di mamma, mi si è chiuso lo stomaco per la nostalgia e per l'uso dell'acciaio e ho risposto:
- No, grazie.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine