QUARTA: Grigio: l'incertezza di Gemma e i dubbi a proposito di Marco, il ragazzo che ama ma che la tradisce. Giallo: il caldo ricordo di tata Armida, l'odore del tè e dei biscotti, le fiabe con le quali allietava una Gemma bambina. E poi il blu cupo dell'addio a Marco e il rosso tumultuoso di un nuovo incontro: quello con Pierre, artista pieno di talento ma anche di segreti. Sul fondo, le tinte accese di un'assenza che ha segnato la vita di Gemma e che ancora brucia come una ferita aperta: l'allontanamento di sua madre e il continuo ondeggiare tra nero e bianco, rancore e perdono. Con una narrazione che è poesia dei colori, Nadia Boccacci ci insegna che siamo i soli padroni di noi stessi e che solo noi possiamo decidere se lasciarci trasportare dalla corrente o se vivere tutte le nostre sfumature, anche quelle più cupe. In fondo, come Gemma scoprirà, niente è nero per sempre: bisogna solo trovare, nel fondo di sé, il coraggio di vivere a colori.
Il libro si apre con la presentazione di Gemma, una giovane universitaria innamorata di Marco, il suo fidanzato. A prima vista, Gemma può sembrare una ragazza come tante: le amiche, i primi innamoramenti, gli studi, i divertimenti. Ma Gemma cela dentro di sè una malinconia che non tutti conoscono, cela la consapevolezza di amare il ragazzo sbagliato, cela il ricordo di una madre che ha preferito un altro uomo al padre, abbandonando un marito e una figlia di soli cinque anni per ricostruirsi una vita e una nuova famiglia in un altro Stato. Cela la profonda insicurezza verso se stessa e verso quello che la aspetta.
L'amore per il padre e per Tata Armida, una vicina di casa che le ha fatto da madre e da saggia consigliera, la aiuterà a guardare in faccia alla realtà e a prendere le decisioni più giuste per la sua vita e per il suo domani. La aiuterà ad affrontare le sue paure e, forse, a un nuovo amore.
'Niente resta uguale a se stesso, niente è per sempre.
Neppure io. Neppure l'albero di fronte a casa mia. Anche lui sta cambiando vestito, il vento gli ha portato via per sempre le sue foglie diventate gialle e poi arancioni.
Ed io, come lui, mi spoglio dei colori del passato.
Malinconia e sola, e nuda, gli somiglio come non mai.'
La buona caratterizzazione dei personaggi è uno dei capi saldi della scrittura della Boccacci e proprio Tata Armida è uno dei personaggi che ho particolarmente apprezzato nel romanzo. Il calore che trasmette a Gemma lo sentivo sulla pelle, quella saggezza e comprensione che solo le nonne e le mamme riescono a comunicare, le tatuano sulla tua anima incunenadosi tra le pieghe dei ricordi.
Uno degli aspetti più interessanti è la presenza di due narratori: uno esterno, in terza persona, che ci descrive con occhio distaccato il percorso di Gemma, analizzandone situazioni e rezioni, cause ed effetti; e il narratore in prima persona che ci presenta una Gemma insicura e umana, con tutti i suoi dubbi, le paure e gli inaspettati moti del cuore.
Un altro aspetto non meno importante è l'ambientazione. Quando Gemma intraprenderà un particolare viaggio, ci ritroviamo a scoprire Amsterdam assieme alla protagonista. La Boccacci non descrive solo ambienti, strade e monumenti, l'autrice ha vissuto quella città e lo si evince dale descrizioni accurate, dalle tinte colorate che trasudano dal testo e rendono unica questa stesura.
'A volte, quando meno ci si aspetta, la realtà può sorprenderci e rivelarsi migliore del sogno. E allora diventiamo scettici e insicuri, perplessi perchè abbiamo paura, perchè abbiamo paura di cadere in un tranello.. Perchè ci sembra impossibile che la vita ci sorrida..
Siamo così abituati al nero, o al massimo al grigio, che non riusciamo a credere che una moltitudine di tinte accese possa dipingere la nostra esistenza.'
Il romanzo della Boccacci è un omaggio ai colori che dominano le nostre vite, quei colori che ci circondano e condizionano il nostro umore quotidianamente, anche se spesso sfuggono alla nostra attenzione.
Il libro inzia con il grigio dell'abbandono per poi passare al giallo del ricordo di Tata Armida, di un giorno che si colora di luce e amore. Conosciamo il blu della perdita, della caduta delle illusioni e il verde della felicità. Come non citare il rosso dell'innamoramento e della passione, l'indaco del sospetto e il viola della verità che si mischia alla delusione.
Ogni capitolo porta il titolo di un colore, molteplici tinte quanti sono gli stati d'animo e gli avvenimenti che colorano la vita di Gemma.
I temi trattati variano come i colori: dal rapporto madre-figlia e padre-figlia alla paura d'amare, dalla morte all'amicizia e alla forza interiore che tutti noi possiediamo.
'I colori sono dentro di noi e salgono in superficie fino a dipingere la nostra esteriorità, anche al di là del peso degli eventi. Ognuno reagisce in modo diverso alla realtà che ci circonda e sceglie un dato colore, per una data situazione, in base al carattere e al suo umore.'
I"I colori che ho dentro" è uno spaccato delle fragilità e insicurezze di una donna che ha paura del futuro e si trascina dietro gli errori del passato pur di non rischiare. Una donna con una profonda e ben radicata voglia di riscatto, in una costante ricerca d'indipendenza che può condurla anche a compiere scelte sbagliate.
La morale intrinseca di questo romanzo è la ricerca. Tutti noi non facciamo che cercare qualcosa di più di quello che abbiamo: una persona da amare, una posizione sociale, un impiego ... senza riuscire a vedere più in là del nostro naso. Semza riuscire a comprendere che tutto quello che cercavamo è sempre stato qui a portata di mano, bastava solo allungare le braccia e stringere.
'La vita è una tavolozza di colori dalle mille sfumature.'