Titolo: I colori della luna
Autore: Eleonora Bujatti
Editore: Edizioni La Gru
Anno: 2013
"Ma c'era una cosa su cui Joan aveva proprio ragione: nonostante tutte queste belle cose, la sensazione che quei colori mi trasmettevano, non era felice. Ecco, lo sapevo. Perché Joan mica dipingeva le cose. Lui dipingeva le emozioni".
Joan è Mirò e a raccontarcelo è un pappagallo muto, Flaco. Un essere che sa ascoltare e con cui il pittore condivide il suo mondo di forme, colori ed equilibrio.
Un'amicizia commovente che attraversa le loro vite e li sorprende vicini anche nella vecchiaia.
Il pittore trascorre le sue ore a dipingere sotto lo sguardo ammirato e amorevole dell'amico piumato, a cui spiega che la realtà non deve essere il fine dell'arte, ma il luogo in cui cercare i simboli e la struttura di una forma di espressione che è eliminazione del superfluo.
Quella di Mirò e Flaco è la prima delle tre storie narrate da Eleonora Bujatti in questo testo dedicato a tre artisti del passato: Van Gogh, Magritte e, appunto, Mirò.
Nel secondo racconto, i figli del dottor Paul Gachet, che ebbe in cura Van Gogh, rivivono i giorni della presenza dell'artista e il ricordo dell'uomo cupo e generoso, silenzioso e attento che aveva attraversato la loro casa a Auvers-sur-Oise, dove i campi di grano hanno il colore dell'oro, come quello impresso sulla tela del pittore. "Nei momenti in cui la natura è così bella – aveva detto Vincent all'amico Gachet mentre dipingeva questo quadro, - sento di rivivere in una situazione di terribile lucidità. Non ho più coscienza di me stesso e i quadri nascono come in un sogno".
Nel racconto "Questa non è una favola", dentro una tela si nasconde il mondo di un pittore, quello raccontato da due fratellini alla ricerca della magia dell'artista René Magritte.
"Dentro la casa di René c'erano tante cose, tutte le cose che c'erano anche nelle case di tutti gli altri, ma quelle del pittore erano diverse, magiche. Quelle cose erano tutte dipinte. C'erano pipe, mele, uova, finestre, persino donne, e anche se sembravano tutte vere, se le guardavi bene avevano tutte qualche cosa di strano".
Dentro alle pagine di questo libro c'è la realtà vista attraverso gli occhi di tre artisti che l'hanno saputa trasformare, grazie alla loro pazzia, in colori. L'autrice si fa osservatrice di immagini e di emozioni su tela e lo fa con la delicatezza e l'onestà di chi è capace di vedere nell'arte la sua verità.
"A volte la verità ha l'aspetto di un pappagallo variopinto che non parla, ma capisce tutto. E i pazzi veri sono quelli che vedono solo un pappagallo" (dalla Prefazione al libro a cura di Neri Marcorè).
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