Magazine Cultura
L'album uscì come una sorta di greatest hits, contenendo gemme preziose ma già edite come appunto "Colourfield", "Take", "Thinking of you" e come la mia preferita "Castles in the air".
Un grande album dove (era il 1985) non ci sono praticamente sintetizzatori, dove domina un pop rarefatto di chiara matrice british (qualcuno ricorda i Prefab Sprout e gli Aztec Camera? siamo da quelle parti lì per capirsi) venato di malinconia.
I Colourfield non ebbero grande fortuna, il disco andò bene nei mercati anglosassoni ma non ci furono mai seguiti interessanti e il tutto si dissolse abbastanza velocemente.
Penso però valga la pena recuperare il lavoro, credetemi per chi non lo conosce ne vale la pena e per chi lo tiene gelosamente nascosto nello scaffale dei vinili anche.
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