Fin da quando è nata la Pupa nella nostra famiglia c’è stata solo una netta divisione dei compiti che riguardava il cambio del pannolino e cioè: la pipì era per tutti e due, la cacca era (ed è) solo compito mio.
E vi dirò non mi sono mai imposta su questo punto anche perché nelle situazioni di emergenza il Fidanzato si è comunque adoperato per aiutarmi o per fare il famigerato cambio in autonomia (situazioni che si contano sulla punta delle dita, ma ce ne sono state).
Continuando sul lato prettamente operativo direi che i compiti in casa nostra (come credo nella maggior parte delle famiglie) sono piuttosto chiari: la maggior parte delle attività relative alla gestione della Pupa sono a mio appannaggio, al Papi restano quelle un po’ più ludiche…
Ma da quando sono iniziati i capricci, quelli veri con la C maiuscola, inizio ad avere i primi pensieri legati all’educazione. Perché è vero che quando nasce un figlio bisogna procedere per gradi e affrontare i problemi poco per volta e quindi prima le preoccupazioni riguardavano quasi esclusivamente il cibo (mangerà abbastanza? Starà crescendo in maniera corretta?) adesso che questa fase è passata inizio ad avvicinarmi anch'io al discorso educativo.
Mia figlia passa una buona parte del suo tempo con i nonni e chi è mamma sa come questo renda più difficile il compito educativo di noi genitori perchè i nonni per definizione viziano i nipoti con conseguente arrabbiatura dei genitori che quando si riprendono in carico le creature devono prima cercare di eliminare le “cattive (leggi vizi) abitudini” che questi ultimi hanno dato ai nipoti nel corso della settimana e poi iniziare la loro attività genitoriale, o almeno questo è quello che capita a noi.
Spesso quando inizia un week end lungo, o si ha qualche giorno di vacanza da passare insieme io definisco il primo giorno di assestamento e di ridefinizione dei confini tra noi e la Pupa che deve abituarsi al fatto che certe cose che le vengono concesse dai nonni i genitori non gliele fanno fare! Poi il secondo giorno le cose procedono meglio e un nuovo equilibrio viene creato.
Ho sempre pensato che, compito del genitore, madre o padre, sia quello di dare delle regole ai propri figli, che devono essere più o meno modificabili a seconda delle situazioni, ma le regole devono esistere perché da qui parte il processo educativo che noi genitori siamo chiamati a svolgere.
Vorrei poter dire che in un futuro, soprattutto quando affronteremo anche il discorso scuola io avrò dei compiti precisi e il Fidanzato ne avrà altri, non so se sarà così realmente, ci sono ancora delle variabili nella nostra vita che devono essere definite, ma ho la sensazione che il compito maggiore sarà sulle mie spalle, e quindi se le mie previsioni si avvereranno spero di riuscire a fare un buon lavoro!
Con questo post partecipo al blogstorming di Genitori Crescono