Oggi i genitori sono sempre più coinvolti nei compiti assegnati ai loro figli.
In una ricerca condotta da due sociologi, Keith Robinson (Texas University) e Angel Harris (Duke University), “The Broken Compass– Parental involvement with children’s education”, è emerso che il coinvolgimento dei genitori nei compiti non favorisce a migliorare le prestazioni scolastiche dei loro figli.
Gli studiosi hanno rilevato che i genitori che intervengono e si inseriscono nel percorso scolastico nei diversi ambiti, quindi non solo nei compiti, non hanno accresciuto il successo accademico dei figli, anzi in diversi casi lo hanno involontariamente ostacolato.
Sotto accusa sono le punizioni o le minacce di togliere alcuni privilegi.
Alle punizioni, dalle quali possono scaturire reazioni con un effetto negativo sul rendimento scolastico futuro, si preferisce una buona comunicazione, facendo capire l’importanza dello studio ed il valore della scuola.
Un aiuto efficace che i genitori potrebbero offrire ai propri figli è la gestione dello spazio e del tempo in cui vengono fatti i compiti e nella distribuzione settimanale del carico di lavoro, per non trovarsi a farli all’ultimo momento.
Oppure ancora leggere ai bambini prima che inizino la scuola perché aiuta lo sviluppo del linguaggio, delle capacità cognitive e contribuisce a far crescere la conoscenza di nuove parole che, conseguentemente, aumenterà la capacità di imparare.
Un valido supporto che possiamo dare loro, mentre sono dediti a fare i compiti, è trasmettere rassicurazione ed incoraggiamento per rafforzare ed accrescere fiducia ed autostima.
YARPP powered by AdBistro
Powered by