‘’All’atto della decisione di superare l’Imu sulla prima casa il Governo assunse due espliciti impegni: i contribuenti non avrebbero piu’ pagato l’Imu nel 2013 e ai Comuni sarebbe stato garantito l’identico importo onde poter assicurare l’erogazione di essenziali servizi ai cittadini. E’ troppo chiedere che finalmente si dia corso a impegni cosi’ esplicitamente assunti?’’[fonte]In pratica, l'esecutivo vuol farsi bello a danno dei comuni, ribaltando sulle amministrazioni locali l'onere di recuperare il mancato gettito. In questa tabella preparata dalla UIL sono segnati gli 11 comuni capoluogo in cui si pagherà questa piccola rata IMU, che corrisponde al 50% dell'aumento sulle aliquote sulla prima casa decise dai sindaci. Sono evidenziati il vecchio importo IMU del 2012 e la differenza da pagare nel 2013.
Come detto, non si tratta ovviamente dell'intero importo ma di una piccola parte, comunque sono altri soldi che gli italiani dovranno tirare fuori, oltre a quelli per compensare l'abolizione dell'IMU sulla prima casa, che non è venuta da tagli. Il governo scherza con i cittadini giocando a fare il prestigiatore, ma bisogna aver ben chiara una cosa: la riduzione delle tasse, se non viene da tagli alla spesa pubblica, siccome non viene da un aumento del PIL, deve per forza venire da un aumento delle vecchie o dall'introduzione di nuove imposte, nella speranza che gli italiani non se ne accorgano.
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