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I comunisti sono ladri per definizione

Creato il 17 febbraio 2011 da Speradisole

“BERSANI E’ UN COMUNISTA ED I COMUNISTI SONO LADRI PER DEFINIZIONE” PAROLA DI LEGAIOLA

I COMUNISTI SONO LADRI PER DEFINIZIONE“Bersani è un comunista ed i comunisti sono ladri per definizione”. Queste sono state le parole urlate da una legaiola inferocita a radio padania, pochi giorni fa, c’è mancato poco che aggiungesse che ha mangiato dei bambini, per completare la sua idea dei comunisti.

Dire che Bersani è comunista, oggi, è come dire che, in Italia, uno che ha ricevuto la Cresima, è un prete.

Il tema della così intensa conversazione era l’intervista rilasciata da Bersani a radio padania, intervista in cui Bersani invitava Bossi a staccarsi da Berlusconi, perché, stare attaccati come cozze  a quel personaggio, il federalismo non vedrà mai la luce.

In effetti sono 17 anni che la Lega è al governo in questo paese, sono 17 anni che tenta di arrivare a questo benedetto federalismo fiscale, ma non ce la fa mai.

Succede sempre qualche cosa e si ritorna da capo.

Abbiamo  ascoltato le priorità che questo governo intende affrontare nei prossimi mesi e sono: il processo breve, riforma della giustizia e la legge sulle intercettazioni. Come al solito  le due o tre proposte che interessano solo il premier. Di federalismo neanche l’ombra.

Ma i legaioli rispondono a Bersani che, se il PD vuole dialogare, deve dare loro una mano,  prima di tutto deve dare  i voti sul federalismo.  Diventa la favola di chi cede per primo: “tocca prima a te fare la prima mossa” .

Bossi continua a giurare fedeltà al cavaliere, al quale forse è anche affezionato perché le cure ospedaliere che gli ha pagato pesano anche sulle decisioni politiche, si capisce, ma se da una parte ci sono sostenitori che insultano Bersani e lo definiscono “comunista ladro per definizione” dall’altra ci sono leghisti assai più concreti che da Berlusconi non si aspettano più niente.

Eccone uno che scrive sul blog di radio padania: “Dopo quasi 17 anni di ZERO RIFORME, ZERO INNOVAZIONE, ZERO INFRASTRUTTURE (dov’è il Mose che salvava Venezia ?), E SOLO LEGGI PER LUI, PER SALVARE LUI, PER RISOLVERE I SUOI PROBLEMI….OGGI QUESTO BEL RISULTATO : DOPO 17 ANNI LA BANDIERA DEL FEDERALISMO CE LA FICCHIAMO NEL …” Da notare che queste parole ed altre sono state prontamente cancellate dal blog.

La maggior parte dei big legaioli tace. Fanno i carini con Berlusconi, per non impensierirlo, tanto che lui non è per niente preoccupato, ma  i legaioli, se sono furbi come dicono di essere,  dovrebbero meditare seriamente sulla questione. Non giova neppure a loro continuare un’agonia infinita, alla fine può risultare deleteria anche per loro.

I legaioli sono nei tormenti. Da una parte vedono i comunisti ladri e dall’altra un legame col cavaliere che da anni risulta infruttuoso e che li porterà ancora una volta alla sconfitta: niente federalismo, niente vittoria di quello che è stato lo scopo della nascita del movimento di Bossi. Sono nei tormenti, perchè forse hanno capito che dovevano staccarsi da Berlusconi già da un po, quando il consenso della base era ancora compatto.

Ma anche Bersani, nella foga del discorso commette errori gravi. Sostenere che la Lega non è razzista è come bestemmiare. E’ stata un’uscita infelice, a dir poco, forse per intortare la Lega, ma che ha urtato parecchio il PD e tutta la sinistra che guarda al PD. Un opportunismo, caro Bersani, completamente fuori dalle righe e che non può essere una carta vincente per battere Berlusconi e la scia bavosa del berlusconismo

Attento Bersani, perché in realtà la Lega non è solo razzista. La Lega, infatti, è tutto e il contrario di tutto, si è presentata, ha detto, ha fatto e prevedibilmente si prepara a essere e a fare qualunque cosa che Bersani,  non si immagina neppure.

La Lega, nata anti-partitocratica, è diventata una macchina di potere anche più vorace di quello che combatteva in origine. E poi federalista, secessionista, forcaiola, garantista, maggioritaria, proporzionale, popolare e amica delle banche, cattolica e pagana, antiberlusconiana e puntello del berlusconismo.



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