Magazine Cultura

I confini della Biblioterapia

Creato il 04 luglio 2011 da Marcodallavalle
I confini della Biblioterapia
Sto lavorando alla realizzazione di un progetto di Biblioterapia Clinica. Collaborando con una psicologa, ho avuto l'occasione di ripensare a un aspetto importante della Biblioterapia: i suoi confini. Soprattutto se l'azione del biblioterapista è rivolta a persone con problemi di salute o altri, è necessario che sappia tener forte le redini della situazione. Progetta, offre testi, dirige la discussione. Nello stesso tempo è necessario che comprenda sempre di più i membri del gruppo. A ogni seduta si rinnova la conoscenza e la necessità di adeguare il programma. Questo significa anche porre attenzione a dove non si può andare. Non si può andare in ambiti non chiari e, soprattutto, sconosciuti al biblioterapista. Se non ha mai avuto esperienza, ad esempio, con il problema del lutto e non ne ha mai studiato le basi dell'evoluzione psicologica, non dovrà addentrarvisi. Di fronte ad una richiesta d'aiuto, dovrà capire se sarà in grado di rispondere positivamente, oppure se dovrà passare il compito ad altri perché la situazione è troppo complessa per le proprie capacità. Anche quando lavoriamo con persone che apparentemente non hanno difficoltà, dobbiamo essere consapevoli che ciò che esiste nella vita dell'altro è imprevedibile. Ogni biblioterapista deve conoscere i propri limiti, tracciarli dentro di sè e agire dentro quei confini. In questo modo si sentirà sufficientemente sicuro del proprio operato. E la sicurezza trasparirà positivamente nella direzione del gruppo.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines