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I consigli natalizi dei Serpenti

Creato il 21 dicembre 2013 da Viadeiserpenti @viadeiserpenti

Già Natale! Ancora Natale. Ecco i nostri consigli per un regalo o solo per una (bella) lettura e anche quest’immagine (scelta da Anna Castellari) di buon auspicio per tutti, per un bel Natale e un 2014 di bellissimi incontri.

I consigli natalizi dei Serpenti

Ofra Amit, A wolf, a princess and seven dwardes, Whilem e Jacob Grimm

I consigli di Anna Castellari 

Conigli bianchi di Margherita Emo (Topipittori,€ 10,00). Il romanzo di Margherita Emo, per metà americana e per l’altra inglese, cresciuta in provincia di Treviso, sorprende. Per la freschezza della narrazione, che si dilunga sull’infanzia della protagonista, trascorsa, come recita la quarta di copertina, “fra il Veneto e Londra, fra palazzi nobiliari e concerti rock, tate caratteriali e ragazze au pair dalle abitudini esotiche, incubi notturni e cotte frastornanti, voglia di crescere e desiderio di rimanere bambini”. Per la lingua, che l’esordiente bilingue sa maneggiare con fluidità e naturalezza, e che trasmette con semplicità le emozioni di una bambina. Sarà perché lavora nell’editoria illustrata, sarà perché Margherita ama spostarsi in continuazione, il personaggio-autore di questo romanzo piacerà a tutti, ma proprio a tutti.

Felici e contente di Corrado Premuda (Luglio Editore, €8,00). Corrado Premuda rivisita le fiabe più famose con il suo piglio ironico e tagliente. Biancaneve, Cenerentola, la Bella e la bestia, Gretel diventano nel volume del triestino Premuda altro rispetto all’immaginario consueto che riguarda le protagoniste delle fiabe. Sono donne moderne, che conoscono il linguaggio del computer e del contemporaneo, che oscurano clamorosamente i principi azzurri – i quali d’altronde, anche nelle fiabe originarie compaiono quasi sempre come caduti dal cielo nelle storie – e parlano ai bambini, ma non solo a loro, una lingua sicuramente più “umana”. Ribaltando talvolta i ruoli, Premuda rivisita le famose Favole a rovescio di Gianni Rodari, dando nuova vita a personaggi ormai cristallizzati nei propri ruoli. Da leggere, ma anche da regalare.

Calendario 2014 di AA.VV.(Sartoria Utopia, € 15,00). Non un semplice calendario, ma una vera e propria antologia della migliore poesia italiana contemporanea. Nomi già noti si alternano a novità, il tutto a cura di Francesca Genti e Manuela Dago, le “sarte utopiche” che cuciono ogni singola copia dei libri che pubblicano a mano. Le illustrazioni, deliranti e surreali, sono di Jean Genti, vulcanico papà di Francesca. Guido Catalano, Francesco Targhetta, Francesca Canobbio, Roberto Canella, Chiara Giangiordano, Marco Mantello, Marco Simonelli, Giovanna Marmo, Viola Amarelli, Fernanda Woodman, Franz Krauspenhaar e Paolo Agrati ci accompagnano lungo il corso del 2014 coi loro versi a tema del mese. Sono tutte poesie inedite, per un oggetto da collezione. Ci piace, qui, citare Roberto Canella, che a marzo ci dà il senso della rinascita in soli quattro versi: non voglio essere dio, non/ voglio essere il sole/ io voglio essere una cosa/ fra le cose, ma viva.

I consigli di Emanuela D’Alessio

«Ogni storia d’amore è potenzialmente anche storia di sofferenza. Ma allora perché non facciamo che ambire all’amore? Perché l’amore è il punto d’incontro fra verità e prodigio. Verità, come nella fotografia; prodigio, come nel volo aerostatico».
Sto leggendo Livelli di vita di Julian Barnes (traduzione di Susanna Basso, Einaudi, 2013), una storia d’aria e di terra, dove si  raggiungono precari equilibri sospesi nel vuoto al di sopra delle nuvole e si precipita rovinosamente a terra dopo aver perso l’equilibrio. Una sofisticata metafora di storie d’amore, anche quella tra Julian Barnes e sua moglie, trascinata via precipitosamente da una malattia fulminante. È quello che può capitare quando «metti insieme due cose che insieme non sono mai state. E il mondo cambia».

Per riaccendere i sogni e la fantasia, in tempi opachi e confusi come gli attuali, consiglio il magico Il porto dei sogni incrociati dello svedese Björn Larsson (traduzione di Katia De Marco, Iperborea, 2001). Romanzo contemporaneo dove si naviga in internet con il sapore delle leggende dei marinai. Il capitano Marcel naviga di porto in porto, incontrando quattro esistenze diverse che hanno in comune l’insofferenza per la propria condizione e l’intensità dei loro sogni, e che in Marcel troveranno lo stimolo per riprendere la rotta dei loro destini.

Per finire, ancora Björn Larsson e il suo Bisogno di libertà (traduzione di Daniela Crocco, Iperborea, 2007) dove l’autore racconta il suo apprendistato di libertà, che è poi il tema di fondo di tutti i suoi romanzi. «Non si nasce liberi, lo si diventa». E non basta né desiderarlo, né sognarlo, né avere la sensazione di esserlo, per diventarlo realmente: è una conquista continua, e precaria, che dura tutta una vita.

I consigli di Manuela Di Vito

«È davvero magico, questo mondo» mormorò. «Ricordatelo sempre». Ecco perché adoro David Almond. Con un tratto delicato e profondo insieme nel Grande Gioco (Salani, 2013), come in ogni suo libro, Almond ci ricorda che c’è molto altro da vedere oltre quello che ci suggeriscono gli occhi. Ci parla delle ombre che sono in ognuno di noi ma anche della luce, quel «barlume di bontà» che, alle volte, si nasconde in luoghi inaccessibili: «il problema è dove andarlo a cercare e come riportarlo a galla». E ogni accadimento nella vita di un ragazzo qualunque diviene una grande avventura.   

Trascurabili contrattempi di un giovane scrittore in cerca di gloria di Michael Dahlie (Nutrimenti, 2013). Di questo ho già detto tutto nella recensione, ma fidatevi, è una lettura davvero gratificante e divertente!

I consigli di Rossella Gaudenzi

Le ipocrisie sociali e familiari esasperate del periodo natalizio, chiave di lettura da non sottovalutare, sono racchiuse in quell’esile e concentrato libro che è Il ballo di Irène Némirovsky (Adelphi, 2005): crudele, preciso, sofisticato. Una scrittura godibile ed elegante, un racconto disturbante e necessario.

I consigli di Sabina Terziani

Vorrei consigliarvi un libro molto bello che ho appena finito di leggere, Trilogia della città di K, di Agota Kristof (traduzione di Armando Marchi, Virginia Ripa di Meana, Giovanni Bogliolo, Einaudi, 2005), ma ho paura di deprimervi troppo. Perché è davvero una storia senza redenzione né speranza, cruda e amara, un romanzo-purga. Invece, se siete pronti a calarvi in un’esplorazione abissale dei rapporti umani (oppure non siete affatto pronti, perché non lo si è mai), leggendo la trilogia passerete un Natale tremendo ma molto rivelatore.


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