Magazine Diario personale

I consigli spicci e pratici del lunedì mattina.

Da Gattolona1964

 

Buon lunedì 13 gennaio 2014 a tutti! Oggi qua da me a Reggio Emilia e’ una giornata bigia e grigia, umida, con quell’umidità tipica della nostra Pianura Padana, quella che se ti si attacca alla pelle e alle ossa non va più via. Ho deciso quindi di dedicarmi alle faccende domestiche e di svolgere il mio compito di Dirigente di Famiglia. Per chi non lo sapesse, avevo scritto un intero post dedicato a tale delicata professione, che aveva suscitato un bel dibattito e diverse sfaccettature. Andate a rileggerlo se lo gradite, lo trovate nel link “Il rabarbaro Cynar” ed è stato scritto il 13 ottobre 2013. Stamattina oltre ad aver già preparato il ragù di carne all’emiliana che sta cuocendo molto adagio da un’ora circa, me ne occorreranno altre due almeno per diventare di quella consistenza tenerissima e adatta a condire risotti e pasta di diversi formati. Non appena terminerò il post, grembiule e cuffietta andrò a controllare armadi e cassetti in che condizioni sono. Prenderò con me il nostro “Quaderno degli Appunti”, non prima di aver ripassato con voi alcuni consigli e trucchi per mantenerli sempre in ordine, senza muffe e con la biancheria ben riposta. Vediamo come:

 

L’ordine mentale di cassetti e armadi . 

Innanzitutto per avere dei cassetti veramente in ordine che all’apertura si presentino gradevoli, profumati e con i capi d’abbigliamento riposti con un certo ordine, occorre rifornirli con biancheria perfettamente pulita e stirata, cercando di non sbagliare i lavaggi e lo stiro. Questa è la prima fondamentale ed elementare regola. Se dobbiamo pulire le fibre naturali, derivanti da origine animale come lana e seta comportiamoci in questo modo. Per la lana usiamo solo i programmi delle lavatrici specifici per la lana, usiamo il detersivo per lana, (poco) e se gradito (in casa mia non si usa per le allergie a profumi e deodoranti vari..) pochissimo ammorbidente. Se abbiamo una maglia di lana particolarmente importante ed impegnativa, magari decorata con perline o paillettes, strass o canottiglie, mettiamola a mollo in una bacinella con acqua fredda, mi raccomando! Sempre con detersivo apposito, ma lasciamola poco tempo in ammollo perché potrebbe restringersi ed infeltrirsi. Non più di quaranta minuti, indi risciacquare molto bene aggiungendo all’ultimo risciacquo un pochino di badate bene, ammoniaca, non ammorbidente i nquesto  caso. Strizziamo con delicatezza il capo di lana, lasciando ancora acqua, stendiamolo in maniera piatta su di una panno di cotone, arrotoliamo in modo tale da togliere l’ultima acqua in eccesso. Poi stendiamo di nuovo e lasciamo asciugare all’aria o in ambiente non umido. Stiriamo  con il ferro a vapore predisposto per lo stiro della lana, senza appoggiare troppo la piastra al capo. Sembrano sciocchezzuole, chi di noi non sa come lavare e stirare un maglione di cachemire? Invece, chi di noi non si è mai ritrovata nella vita, con una maglia che poi abbiamo dovuto regalare alla Barbie di nostra nipote? Arriviamo alla seta, altra stoffa molto impegnativa e delicata,portiamola in lavanderia a meno che l’etichetta del lavaggio non preveda un lavaggio a mano in acqua a  trenta/quaranta gradi. Usiamo detersivi leggeri, neutri ed in piccola quantità. Sappiamo tutti quanti benissimo che alcuni indumenti eleganti e particolarmente belli, li indossiamo massimo due volte, poi li mettiamo a lavare, di conseguenza è del tutto inutile se non dannoso usare troppo detersivo. Rovina il capo, inquina l’acqua, fa usare una quantità esagerata di acqua per il risciacquo. Poco detersivo, mi raccomando! Non sono i jeans usati da nostro figlio in officina che andranno trattati sicuramente in maniera più energica. Arrivo a due fibre di origine vegetale ricavate dalle piante tessili: cotone e lino. Per il cotone, se è bianco si può lavare ad alte temperature (sino a 90° per canovacci, tovaglie, salviette, lenzuola e federe), anche qua però occorre fare un distinguo utile ed essenziale: non possiamo lavare a 90° un paio di mutandine da bambino o da adulto, una canottiera o un fazzoletto da naso, ma al massimo arriviamo a 50/60, sempre controllando l’etichetta di lavaggio, si può usare la candeggina per togliere macchie di cucina, cosmetiche, di biro o pastelli, sangue o altro. Se è cotone colorato, laviamolo al massimo a sessanta gradi senza candeggina, se non vogliamo ritrovarci con un puzzle in mano! 

Arrivo per ultimo al lino, lo possiamo lavare in lavatrice alla temperatura prevista dall’etichetta di lavaggio se è bianco anche a 60°. Se il lino è colorato al massimo con acqua tipedia, ricordate che non va centrifugato, ma asciugato con molta delicatezza.Io faccio fare due/tre giri di numero con la centrifua, poi lo estraggo e lo metto ad asciugare libero sullo stendino. Altrimenti, anche in questo caso andrà ad arricchire il guardaroba di Barbie!. Per tenere lontano dagli armadi l’odore di muffa dobbiamo farli appoggiare lontano dal muro di almeno un paio di centimetri. Se si dovesse presentare ugualmente questo sgradevole odore, laviamo le pareti degli armadi con acqua saponata e asciughiamo subito con il phon. Lasciamo poi aperto l’armadio vuoto (naturalmente) per qualche giorno ed inseriamo un sacchetto al suo interno con chiodi di garofano. Non riponiamo MAI le borsette di pelle in contenitori di plastica, non respirano ed imbruttiscono.Teniamo quelle sacche  di tela, felpate o di cotone che ci forniscono al momento dell’acquisto, oppure avvolgiamole dentro a pezze di stoffa, ma mai plastica! Se desideriamo pulire scarpe e borse per riporle nelle apposite scarpiere o negli armadi, bagnamole prima  con alcool, lasciamole asciugare per bene, poi passiamo sulle scarpe nel senso della lunghezza, delicatamente una carta vetrata sottile. Rinasceranno, tornando agli antichi splendori! Altro problema antipatico è quello delle tarme che potrebbero aggredire i nostri capi in lana. Non usiamo i prodotti chimici se possibile, ma mettiamo in ogni scomparto di armadi e cassetti, sacchettini contenenti: grani di pepe, foglie di alloro, spighe di lavanda, chiodi di garofano. A me personalmente non è gradita l’antica “canfora” per i problemi di allergie, ed in questo caso di odore veramente sgradevolissimo. Tale odore di canfora o naftalina è stra noto, riconoscibilissimo anche quando si entra in una bar e ti senti dire, che ti hanno tolto dalla naftalina, cioè sei vecchio come il pan del cucco! Il profumo di questi sacchettini è molto gradevole e l’alloro serve anche per proteggere le coperte ed i panni di lana (da mettere sul letto in inverno), i plaid ed i piumoni, ne vanno messi alcuni tra le coperte lavate (quasi tutte in lavanderia purtroppo!) ripiegate e riposte nelle apposite buste aspira aria. Coninueremo con la buona manutenzione di armadi, case, cassetti e cassettini alla prossima puntata. Aspetto pareri anche da voi, se conoscevate questi semplici e spicci rimedi casalinghi. Se avete trucchi vecchi o nuovi vi prego di girarmeli ed andranno ad arricchire il nostro “Quaderno degli Appunti”. Grazie.

 

 



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