Squilla il telefono, una dolce voce femminile chiama dal Milanese. Era il maggio odoroso e agli angeli ancor non credevo, tanto più che Report non si era ancora occupato del caso della Regione che acquista la Fondazione di Nerviano assai indebitato: “La chiamo in modo informale per evitare equivoci che molti fanno. Non accostate il nome di Alberto a quello di Paolo: sono fratelli è vero, ma hanno due studi legali diversi, lo si vede anche dall’indirizzo, oltre che dal nome. Non è giusto considerare due persone diverse come fossero una sola, anche se il rischio c’è, sono entrambi avvocati, fratelli, portano lo stesso nome, un po’ insolito, ma ciascuno dei due svolge il proprio lavoro, ha i suoi clienti, molti fanno confusione, ma sono persone diverse. E guardi che il professor Alberto Sciumè non ha nulla a che vedere con Interfield”. La compagnia delle Opere però figura tra i soci: “Come fa il prof Sciumè ha sapere che clienti sono: tolto il legame tra Interfield e il prof. Sciumè cade il sospetto”.
Quanto piacere che fa essere circondati da professionisti premurosi, peccato che a Cremona non venga alle riunioni delle commissioni provinciali cui dovrebbe render conto del lavoro che svolge come presidente di Stradivaria, come vice di Centropadane, ruoli che ricopre con onore, oltre a quello di consulente legale. E’ arrivata persino una sintesi della consulenza sulla riforma del servizio idrico che dice che la gestione in house è “residuale” rispetto agli altri due modelli. Molto meglio la privatizzazione parziale, per il consulente. “Ma c’è un consulente giuridico-legale e uno economico-finanziario: questo secondo non fa capo allo studio del prof. Sciumè che non può essere accusato per questo”.
Alberto Perego? “Ma l’avrà conosciuto in gioventù: poi le strade si dividono come capita a tanti”. Comunione e Liberazione? “Non so se il prof. Sciumè sia ciellino. Salini? Chi è? Ah, ho capito”.
La gentile signora spiega, rispondendo ad alcune domande, fino a dire che il prof. Alberto Sciumè era presidente della Fondazione di Nerviano “dal 2008, ancor prima che divenisse regionale. Poi la Regione ha acquistato tutte le quote”. E qui sta il punto. Perché la Regione ha comprato tutte le quote di una Fondazione che ha fatto affari problematici? L’istituto di Nerviano produce farmaci antitumorali, dunque è strategico per la Lombardia.
Ci sono passaggi di proprietà che però incuriosiscono la magistratura. Nessun indagato, solo qualche dubbio. Un acquisto di una società indebitata e un ruolo di advisor di Alberto Sciumè, presidente della società stessa. Chissà come finirà.
Dopo una puntata di Report è uscito questo articolo sul Fatto quotidiano il 27 giugno, che si può leggere cliccando qui: nerviano e sciumè.
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