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I contrabbandieri di santa lucia - italia '70 - il cinema a mano armata (21)
Creato il 22 giugno 2011 da VeripaccheriRegia: Alfonso Brescia
Cast: Mario Merola - Antonio Sabato - Gianni Garko - Lucio Montanaro - Lorraine De Selle
IL FILM: Approfittando della confusione generata dalla rivoluzione Khomeinista alcuni boss di New York, appartenenti a delle famiglie mafiose italoamericane, vogliono mettere le mani su cinque tonnellate di eroina provenienti dall'Iran.
Il capitano della Guardia di Finanza Radevic (G. Garko) viene a conoscenza che il carico di eroina raggiungerà New York dopo che avrà fatto tappa nel porto di Napoli, dove risiede Michele Vizzini (A. Sabato), insospettabile e ricco industriale, legato alla mafia italo-americana, ma che spesso presta il denaro necessario per pagare i carichi ai contrabbandieri di sigarette.
Il capitano Radevic, per poter incastrare i trafficanti di droga, si finge un contrabbandiere slavo e cerca di entrare in contatto, proponendogli un affare, con il capo indiscusso del contrabbando di sigarette Don Francesco Autiero (M. Merola).
Il capitano sottovaluta però Don Francesco, che smaschera subito Radevic e lo fa pestare dai suoi uomini.
A questo punto Radevic, chiede a Don Francesco di aiutarlo ad intercettare il carico di eroina e Don Francesco che è un boss vecchia maniera, contrario al traffico di stupefacenti, accetta, chiedendo in cambio un periodo di tregua da parte della Guardia di Finanza di cui il capitano dovrà farsi garante.
COMMENTO: Ne I Contrabbandieri di Santa Lucia, Alfonso Brescia, propone la figura del boss (Don Francesco) vecchio stampo, ovvero del fuorilegge dal cuore d'oro, non ricco, che con i suoi traffici consente la sopravvivenza di migliaia di famiglie povere abbandonate dallo Stato e dalla politica che in una città disastrata come Napoli sono destinate alla povertà e alla sofferenza.
Estremamente chiaro, oltre che retorico e sufficientemente falso, il messaggio del regista nella sequenza in cui Don Francesco, prima di accettare l'offerta del Capitano, lo obbliga ad un tour nei quartirei più poveri di Napoli allo scopo di far capire all'ufficiale chi sono e in quali condizioni disagiate vivono, gli uomini e le donne che smerciano le sigarette di contrabbando per le strade.
Il film parte bene e la regia di Alfonso Brescia sembra meno piatta del solito, ma nella seconda parte il film perde molto di forza e si esagera con le parentesi pseudo comiche di Lucio Montanaro prima di abbandonarsi nella lunga sequenza del matrimonio per chiudere con uno svogliato inseguimento automobilistico e una sparatoria priva di tensione.
NOTIZIE-CURIOSITA' I Contrabbandieri di Santa Lucia è uno di quei film appartenente al sottofilone del poliziottesco che miscela il poliziesco e il cinema-guappo e rappresenta uno degli estremi tentativi di tenere in vita il poliziottesco (che ormai sta esaurendo la sua spinta) e come tutti i filoni è destinato a morire, prima di essere resuscitato sottoforma di commedia (Tomas Milian/Maresciallo Giraldi), esattamente come successo con lo spaghetti -western (Bud Spencer - Terence Hill).
Il film è palesemente insertato e alcune delle immagini dovrebbero provenire da AFYON OPPIO ( Ferdinando Baldi 1973)
In una delle scene iniziali G. Garko e il piccolo M. Girondino si fermano davanti alla locandina de LO SCUGNIZZO, film interpretato da loro stessi e diretto da Alfonso Brescia, commentandolo positivamente.
Frase cult : "a Napoli o' contrabbando è comm a' Fiàt, solo che nujie nun putimme scioperare"
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