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I contrasti di Davide Oldani

Da Marco1965_98 @foodstoriestwit

“Desidero continuare a proporre una cucina accessibile anche perché questo mi permette di incontrare il più gran numero di persone, perché mi piace il rapporto con gli altri, mi piace ascoltare gli altri. Non rinuncio all’alta qualità in cucina, ma desidero che il mio artigianato sia messo a disposizione di tutti”. Questo il manifesto programmatico di Davide Oldani, chef a Cornaredo (Mi), scrittore, pensatore e “ripensatore” dei prodotti e delle loro caratteristiche, che mette a disposizione di tutti, nel suo ristorante D’O e a noi che leggiamo ora, la sua capacità di ripensare e rileggere i migliori prodotti agroalimentari, per esaltarne qualità, sapore e consistenza. Oldani 2 bassa.JPG
Le due ricette che seguono si basano dunque su uno studio di “armonia di contrasti”, così come li avvertono le nostre papille gustative, tali da rendere il piatto qualcosa di unico, a partire da ingredienti semplici e comuni.
La prima tratta di contrasti visivi, bianco/nero e di consistenze morbido/croccante.
E’ un risotto, il classico alla parmigiana, fatto cuocendo il riso nel brodo di pollo e mantecandolo con grana Padano e burro. La differenza, fondamentale, sta nella finitura. Sulla base di risotto lo chef pone una cucchiaiata di riso venere fritto (bianco/nero, morbido/croccante), qualche chicco di uvetta di Corinto marinata nel peperoncino e una spolverata di spezie essicate e tostate: buccia d’agrume, pepe rosa, zenzero, per dare un profumo marcato e vagamente orientale.
La seconda ricetta risponde ad un’altra armonia di contrasti: caldo/freddo, cotto/crudo, acido/basico
Si cuoce un cavolfiore a tocchetti in acqua, sale e pepe e si passa al mixer per ottenere una crema. Sulla base calda e morbida si mette qualche pezzettino di cavolfiore crudo, per esaltare il sapore delicato della verdura e dare il contrasto caldo/freddo e qualche pezzo di pomodorino sbollentato e pelato per dare l’acidità. La parte cruda viene data adagiando  sulla zuppa un gambero di fiume (crudo) e un cucchiaino di uova di trota. La finitura croccante è una granella di mandorla tostata e qualche foglia di sedano a strisce. Poi un giro d’olio d’oliva. Affumicato, secondo lo chef, molto saporito, se non avete l’affumicato. inserito da Elena Bianco

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