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I Corolli senesi: una Pasqua antica.

Da Andantecongusto @Andantecongusto
Circle of life - Elton John
I Corolli senesi: una Pasqua antica. Ci avviciniamo a piccoli passi (ma neanche tanto piccoli) alla Pasqua.
Quest'anno la festività sarà incastonata fra meravigliosi ponti di primavera, con la conseguenza che le scuole saranno chiuse più a lungo e molti di voi si lanceranno in fughe dell'ultimo minuto.
In attesa di quei giorni di relax e celebrazione, desidero raccontarvi di un dolce semplice e deliziosamente profumato di antico che era d'usanza preparare nei forni della mia città e provincia, nel periodo pasquale.
Da piccola ne andavo pazza e da tempo stavo cercando la ricetta.
Si tratta dei Corolli senesi. 
Non si trovano nelle pasticcerie ma in qualche panetteria tradizionale, di quelle che seguono ancora il ritmo delle stagioni e delle feste e dove puoi ancora incontrare la donnina ottantenne che ti racconta come da ragazzina, il giorno di Pasqua la sua mamma le legava un Corollo al collo con un nastro di raso bianco. La bambina faceva a gara con i suoi fratellini a chi riuscisse a mangiare il Corollo senza  rompere il buco, facendolo durare il più a lungo possibile legato al nastro.
Il Corollo altro non è che un pane dolce, il cui impasto assomiglia moltissimo a quello della Schiacciata di Pasqua, il che fa immaginare che la sua origine sia quella del recupero degli avanzi del lievitato trasformati in ciambelle.
L'ingrediente principe è l'anice in semi, che conferisce il caratteristico (e per me irresistibile) sapore.
Appena sfornati sono morbidissimi e fragranti, di lieve dolcezza ed hanno il profumo delle case delle nostre nonne: antico e commovente.
Se come me amate i sapori semplici e di un altro tempo, vi invito a provarli.
A me fanno lo stesso effetto del Pan co' Santi: non riesco a smettere di mangiarli.
Potrete congelarli una volta raffreddati e potrete anche aprirli in due e tostarli per la colazione, spalmandoli di miele o di marmellata di casa vostra.
I miei sono lievitati moltissimo ed il tradizionale buco si è un po' chiuso.
Nei forni si trovano anche più grandi di così.
Alcuni cospargono l'anello con abbondante zucchero semolato.
Voi non fatelo. Li amerete così, in semplicità.
I Corolli senesi: una Pasqua antica. Ingredienti per c.ca 12 Corolli
200 g di farina 00
100 g di farina Manitoba
10 g di lievito di birra
50 g di zucchero +  cucchiaino
1 pizzico di sale
25 g di olio extravergine
25 g di strutto
15 g di semi di anice
200 ml di acqua tiepida
1 tuorlo d'uovo.
Sciogliete il lievito in acqua tiepida con un cucchiaino di zucchero ed attendente una decina di minuti affinché si attivi ed in superficie compaia la classica schiumina.
Nel frattempo versate la farina con lo zucchero, il sale ed i semini di anice nella ciotola della planetaria e mescolate bene formando una fontana.
Quando lil lievito è pronto, accendente la planetaria a velocità media e cominciate ad impastare con il gancio, versando l'acqua lentamente. Continuate ad impastare e versate l'olio extravergine.
Lasciate lavorare la planetaria fino a quando non vedrete che la ciotola sarà bella pulita e l'impasto bello incordato.
I Corolli senesi: una Pasqua antica. A questo punto cominciate ad aggiungere lo strutto a fiocchetti, aggiungendo ogni fiocchetto solo quando quello precedente non sarà stato incorporato.
Dovrete impastare per almeno una decina di minuti e comunque, prima di interrompere dovrete fare la prova del velo (prendendo un pizzico di impasto fra pollice ed indice e tirandolo verso l'esterno, dovrete riuscire ad estenderlo fino a vederne la trasparenza come un velo).
Sistemate l'impasto in una ciotola oleata e fate lievitare per almeno 2 ore (l'impasto deve quasi triplicare).
Passata la prima lievitazione, prendete l'impasto e sgonfiatelo, quindi arrotolatelo come un salsicciotto da 6/7 cm di diametro e ricavatene 7 o 8 pezzi.
Tirate ogni pezzo in cilindri di c.ca 2 cm di diametro lunghi 14 cm e chiudeteli su se stessi creando il tradizionale "Corollo".
I Corolli senesi: una Pasqua antica. Sistemate ogni ciambella su una placca coperta di carta da forno (ben distanziata l'una dall'altra) e fatele lievitare ancora per 1 ora (io le ho messe in forno spento con la lucina accesa), fino a che non saranno raddoppiate.
Sbattete il tuorlo con un cucchiaio d'acqua e spennellate bene ogni Corollo.
Infornate a 180° e fate cuocere per c.ca 25 minuti fino a quando non saranno di un bel colore ambrato.
Fate raffreddare su una gratella e mangiateli appena potete.
Meravigliosi con il Vin Santo e belli per la vostra tavola della Pasqua.
I Corolli senesi: una Pasqua antica.

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