I costi della non casta

Da Fishcanfly @marcodecave

Insomma, una cosa più user-friendly.

Partiamo con la solita excusatio da blogger. Non sarà l’ennesimo articolo anticasta. E nemmeno anticosta (crociere).

Tutti pensano ai castisti, ma chi ci ha mai pensato a quelli che non fanno proprio niente? Qui non parlo di neet (=Not in Education, Employment or Training), di bamboccioni o ‘sfigati’. Parlo proprio quelli che tirano solo a campare. Si tratta di un costo, molto alto. Chi è che conta quanto danno fanno le persone che stanno lì a guardare? Come si conta?

Almeno chi vota il Grande Fratello è coerente. Partecipa in quello che a lui/lei preme. Almeno loro ( non faccio parte di questo variegato ‘popolo’) si pongono domande semplici. O sì o no. Non c’è via di mezzo. Per questo dobbiamo ripartire da domande semplici.

Sono convinto che la colpa è della collettività. Punto e basta. Oppure la colpa non è della collettività, ma di un individuo collettivizzato, massificato. Io non voglio riconquistare nessuna fiducia dei mercati. Voglio che le persone riacquistino fiducia tra loro. Della crescita non me ne faccio nulla se non si cresce con i cervelli, con menti pensanti.

L'unica casta buona è Laetitia Casta

Gli animali politici che sono nel recinto dell’amicizia della ‘finanza’ sono in cattività e non serve certo un animalista politico per dirlo.

Scusate, ma anche oggi non ci sto.



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