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I could fill your cup, You could be my luck even in a hurricane of frowns

Creato il 27 ottobre 2013 da Agipsyinthekitchen
Ci sono dei momenti come questi che si ci sente un po'..sbagliati.
Tipo quando esci e  vedi che sta per piovere ma l'ombrello lo lasci a casa lo stesso, per poi ritrovarti con una frangia arricciata e l'umidità e il suo odore addosso.
I motivi sono tanti, molteplici.
Quei momenti in cui ti fai piccola piccola e ti perdi dentro le cuffie dell'ipod, e parte quella canzone e il cielo albeggia  e tu ti senti fuori dal contesto.
Quei momenti in cui  senti di esserti schiantata contro la realtà, di nuovo, forse solo per avere l'ennesima conferma di essere presente a ogni emozione.
Quei momenti in cui maledici Carrie Bradshaw quando dichiarava che abbiamo bisogno del dramma per far funzionare le cose.
Quella frazione di buio che necessitiamo ogni tanto per poi tornare a invadere tutto con la nostra luce.
Perchè il tempo non è mai abbastanza: per passarlo con la propria famiglia, per ricordarsi di compleanni, per dedicarsi a ciò che ci rende felici, per abbracciare le amiche.
Perchè forse soffriamo un po' di iatrogenesi psicosomatica e allora cominciamo a temere per gli effetti che questi continui attacchi molteplici possano avere sul nostro corpicino e sulla nostra anima.
I could fill your cup, You could be my luck even in a hurricane of frowns
I could fill your cup, You could be my luck even in a hurricane of frowns
Perchè si vorrebbe qualche ora in più per allungare verso il parco, che in questo periodo è così bello pieno di foglie che scricchiolano e colori che vanno in pendant con il nostro rossetto rosso o con i maglioni color senape che ci piacciono tanto ma che ci fanno somigliare a Piperita Patty.
Perchè si vorrebbe risolvere già ogni problema, senza affrontare il percorso.
Perchè la vita non è semplice e ognuno lotta la propria battaglia per raggiungere una dimensione di pace, per trovare una bussola che permetta la circumnavigazione serena.
Perché io cucinerei un sacco, ma si fa fatica a stare dietro a tutto, a tutti.
Tutto questo rumore, tutto questo vociare.
E io vorrei scrivere seduta su una panchina, che come la panchina avesse un wifi fantastico, con la mia tazza di te' caldo e uno scone e qualche popcorn e molti pensieri slegati ma connessi.
Perchè avrei dovuto fare il crumble di mele oggi e invece ho fatto muffins.
Perchè alla fine di tutto non è mai abbastanza, per nessuno.
Che noi entriamo in quella categoria di persone che dicono esattamente quello che pensano e ci aspettiamo lo stesso dagli altri. Ma avviene raramente.
Perchè per come siamo fatte ci fermiamo abbastanza spesso per essere sicure di aver soddisfatto ogni esigenza e quando non riusciamo la lotta interiore è tra titani: l'anima e il cuore versus la razionalità che si batte per preservare un minimo di equilibrio.
I could fill your cup, You could be my luck even in a hurricane of frowns
I could fill your cup, You could be my luck even in a hurricane of frowns
Perchè ci si vorrebbe perdere in maglioni pesanti e larghi e grossi per trovare la leggerezza di un weekend fatto di piccoli lussi: la colazione con i band of horses, i piedi nudi sul pavimento freddo, la noia di rivedere film che si sanno già a memoria per concedersi lo sfizio di crollare addormentati senza sensi di colpa.
Oh: i sensi di colpa. Oh.
Su questi fanno leva tutti: forse per via della nostra morale cattolica che ci ha cresciuto ricordandoci che per ogni caramella guadagnata, bisogna per forza poi patire.
Però.
Però arriva quel momento in cui è più forte la voglia di scrostarsi questa tristezza da dosso, come se fosse una spugna leggermente abrasiva che corrode ogni grigio per dare spazio a nuova luce di entrare e illuminare, guarire, consolare.
Perchè la vita che abbiamo sognato deve per forza essere a un passo da noi, deve per forza essere lì, ad attenderci.
Perchè l'Amore è una cosa semplice, che dell'affanno noi non vogliamo più saperne, se non di quello bello quello che si ha tra un bacio e laltro quando l'aria non basta e le bocche si cercano.
Perché a volte essere randomici non vuol dire essere persi, ma semplicemente inventarsi nuovi modi di affrontare il quotidiano, senza troppe planimetrie.
I sentimenti appaiono quindi come visitatori che entrano ed escono e allora lasciamoli andare che come qualcuno ha detto, l'ospite dopo un po' puzza: come rain or come shine.
Vorrei una tempesta perfetta, da stare a casa e vederle gocce sbattere sulle funeste, sentire il vento dagli spifferi e abbracciare ogni amore mio, ogni persona della  mia famiglia solo con carezze fatte di parole e pensieri.
Vorrei anche un po' la neve e mi piacerebbe credere che questo Natale sarà incantevole: di quelli in cui tutti i sogni diventano realtà, di quelli pieni di luce, di caminetti accesi, di maglioni caldi, di carezze, baci, baci e baci, oh che baci, e progetti condivisi e vita che si crea e perché no, magari anche di una Celine, di un tartufo bianco e di un kitchen aid. Di abbracci improvvisi da dietro, di sorpresa, che ti afferrano per  fianchi e di picnic in abito da sera accanto al pino agghindato. Di sere che finalmente ci si addormenta sicure che tutto quello che ci faceva preoccupare non esiste più perchè risolto. Di film e musiche di natale e candele alla cannella.
E forse un po' questa sera me la racconto questa favola, prima di dormire: perché se questi muffin a cui ho sbadatamente omesso il burro sono venuti così buoni, allora forse, forse, è veramente vero che da uno sbaglio, da un percorso sbagliato, da una parola detta male...ecco nascere qualcosa di stupendevolmente e sorprendevolmente azzeccato, se pur azzardato.
Ricordiamoci e ripetiamolo in coro:
noi siamo antifragili. 
Siamo come New York: edificate per reagire alle avversità.
I could fill your cup, You could be my luck even in a hurricane of frowns
I could fill your cup, You could be my luck even in a hurricane of frowns
I could fill your cup, You could be my luck even in a hurricane of frowns
I could fill your cup, You could be my luck even in a hurricane of frowns
Quindi buona fine di domenica folks.
E un muffin che sa di noi.
E che ci possa accompagnare mentre domani camminiamo con quegli stivaletti caldi tra il parco che sa di castagne matte e terra umida, che solvitur ambulando.
Muffin all'arancia e cranberriesaroma di fiori d'aranciocranberriesun bicchiere di rum di buona qualità120 gr di farina ( per me senza glutine..yo! )1 bicchiere di latte di mandorla mandorle tostatecannella2 uovabustina di lievito vanigliato  60 gr farina di mandorleFar rapprendere i cranberries del bicchiere di rum per 15 minuti.Nel frattempo pre riscaldate il forno a 180°C.Tostate per qualche minuto le mandorle, e metterle da parteSbattere le uova con lo zucchero per circa 5 minuti.Setacciare le due farine con il lievito.Scolare i cranberries e unirli all'impasto con qualche cucchiaio di aroma ai fiori d'arancio.Unire infine tutti gli altri ingredienti fino a rendere un composto omogeneo.Infornare a 180°C per circa 30 minuti.

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