I Croods siamo noi.
I Croods siamo io, te, tua figlia, tuo figlio, tua madre e tua moglie. I Croods sono una famiglia e piacciono proprio per questo, perchè è fin troppo facile riconoscersi in loro.
Fidatevi, c’è ben altro in questo film, al di là dei suoi colori, delle sue battute folgoranti e di un incipit talmente travolgente da far letteralmente impazzire dalla gioia grandi e piccini. Nei Croods c’è la vita, la nostra vita, ci sono le contraddizioni, le liti, le grandi decisioni, la ribellione e soprattutto, anche qui, in un film a cartoni animati, dedicato perlopiù ai bambini, c’è un pizzico di spazio per il dramma e forse anche per la tragedia.
La famiglia quindi, con la sua pervicace determinzione a restare unita, viene rappresentata qui, in questo giro preistorico su modernissime montagne russe, come il più grande dei mali e contemporaneamente la risposta a quasi tutte le domande, una dicotomia più che interessante, che non può che conquistare ciascuno di noi, ognuno a suo modo toccato nel profondo dalle dinamiche messe in scena da questo atipico gruppo familiare.
Il mondo che scompare lascia il posto a qualcosa di nuovo, così come l’adolescenza lascia dietro di se l’infanzia. I Croods lottano, si evolvono e soprattutto restano uniti, consapevoli della forza della loro identità, della potenza di un amore senza confini.
Sorpresi, meravigliati, spaventati e divertiti, usciamo dalla sala più leggeri, più consapevoli di quel che siamo o dovremmo essere, pronti ad abbracciare forte la nostra compagna e la nostra bambina, per sussurrare loro all’orecchio che andrà tutto bene.
Comunque e sempre.
Fichè saremo una famiglia.
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VOTO
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