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I Curdi nella proxy war dell’ Occidente

Creato il 12 marzo 2016 da Maria Carla Canta @mcc43_

"Stiamo parlando di crimini molto gravi" dichiara Lama Fakih di Amnesty International dopo l'accertamento di una serie di crimini di guerra: esodi forzati, distruzione di proprietà individuali e di interi villaggi, commessi dai combattenti curdi del YPG contro le minoranze etniche turkmene e arabe, oltre che contro civili di etnia curda in Siria.

(ndr. per la situazione in Iraq ved. "Turkmeni ? Esistono! Sebbene i Curdi in Iraq cerchino di farli scomparire "

Video intervista di @lamamfakih .

I Curdi nella proxy war dell’ Occidente
"Siamo stati a casa perchè il YPG ci aveva detto, 'Restate nelle vostre case. Non preoccupatevi. Siamo venuti a liberarvi da ISIS. Vogliamo solo i ricercati... " ma poi non ci hanno neanche dato il tempo di prendere dei vestiti e ci hanno buttato fuori... Ci hanno tirato fuori dalle nostre case e hanno cominciato a bruciarle ... Poi con le ruspe hanno cominciato a demolire ... Ogni volta che provavamo ad avvicinarci alla nostra casa ci ricacciavano indietro.

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Il pericolo dei nuovi "filocurdi"
Di
Ali Murat Yel

professore di Antropologia , Università di Marmara, Turchia

L'opinione pubblica comune oggi tende a pensare che gli attuali Stati nazionali esistano fin dall'antichità. Ad esempio la Grecia moderna, come stato, ha meno di 200 anni dall'indipendenza nel 1832, dall'Impero Ottomano. Molti tendono a ignorare il fatto che non i Greci per se stessi, ma un inglese ha innescato l'incendio che doveva portare all'indipendenza i sudditi greci dell'Impero. Fu Lord Byron a sostenere la "causa greca" con un gruppo di letterati, artisti, studiosi e viaggiatori - i Filoelleni, ammiratori della grecità - in Europa per ri-generare lo spirito dell'antica Grecia. Ciò era comprensibile perché essi erano stati educati alle "virtù" dei Greci dei tempi antichi come la democrazia, la formazione dello stato, l'arte per amore dell'arte, la storia, nonostante la loro visione dei greci moderni come schiavi decaduti che, però, guadagnando la libertà, avrebbero fatto rinascere l'eredità classica delle loro radici. Questo influenzò non poco la simpatia per la causa greca. L'emergere dell' Isis ha innescato un'altra forma di simpatia, questa volta per i miliziani curdi che hanno combattuto - tra l'altro - contro questa organizzazione terroristica. Avendo fallito nei tentativi precedenti nelle guerre del Golfo, gli Stati Uniti e le potenze europee sono relativamente riluttanti a impegnarsi direttamente nei conflitti regionali e, anziché inviare truppe di terra, hanno sostenuto i combattenti curdi fornendo loro copertura aerea, inviando armi e altre forniture. Dopo essere diventate il nuovo alleato dell'Occidente, le milizie curde sono diventate i "nuovi greci del Medio Oriente". Abbiamo visto questo sostegno internazionale per i Curdi-peshmerga iracheni, anche loro impegnati contro lo Stato Islamico. Questo è il fondamento della generale simpatia internazionale verso i militanti curdi, a prescindere dagli abusi commessi contro i compagni curdi o i civili di altre etnie, come Arabi o Se negli anni '30 del secolo scorso centinaia di europei appartenenti alla sinistra si unirono alle "brigate volontarie" per combattere per i repubblicani nella guerra civile spagnola [...], oggi, alcuni singoli volontari vanno coi "buoni" per sconfiggere i "cattivi" nelle zone di guerra. Si stima che circa 100 occidentali (europei, australiani e americani) abbiamo aderito alla formazione curda Unità di Protezione Popolare (YPG). Questi combattenti occidentali possono avere motivazioni diverse rispetto a quella di Lord Byron in Grecia, o George Orwell nella guerra civile spagnola. Eppure alcuni di essi, in particolare quelli provenienti dalla Gran Bretagna, hanno cambiato il loro Avatar Facebook con l'immagine di Lord Byron in costume albanese. Potrebbero essere considerati semplicemente come avventurieri, ma comunque cercano di spingere i loro governi a coinvolgersi maggiormente nella guerra.
Ironia della sorte, molti che si autodefiniscono pacifisti di sinistra si sono scatenati come difensori della guerra quando si tratta del diritto dei Curdi di impegnarsi in una guerra. [...]. Oggi, schierandosi con le milizie curde, stanno collaborando a terrorizzare dei civili innocenti nella regione, inclusa la Turchia.
L'opinione pubblica mondiale certo distingue tra le milizie curde e milizie Isis, ma per le vittime nella regione il terrore è terrore. Le distinzioni occidentali non rendono la loro vita migliore. Questi "Filocurdi" emergenti continueranno a sostenere qualsiasi milizia curda mentre i loro governi s'imbarcano in nuovi tentativi di rimodellare l'accordo Sykes-Picot per la spartizione della regione. Ma tutti sembrano dimenticare che questo è un mondo piccolo: prima o poi il pasticcio che si combina in Medio Oriente rimbalzerà in casa propria e si ritorcerà sull' Occidente. Coloro che sono usati dall'Occidente non sempre stanno meglio: basta chiedere ai Greci dopo la loro crisi finanziaria. L'aiuto occidentale alle milizie curde siriane finisce per spargere sangue turco per mano dei militanti del PKK, Partito dei lavoratori del Kurdistan, nel sud-est della Turchia - un paese che è già attaccato dal terrorismo dell'Isis.
Questi miliziani curdi hanno la loro agenda e combattere Isis non è il loro principale obiettivo a lungo termine. L'Occidente è totalmente indifferente al fatto che queste milizie in realtà non rappresentano "i Curdi" o che molti civili curdi ne hanno paura o sono addirittura vittime di questi "signori della guerra".

@alimuratyel

Versione dall'originale inglese Kurdish militias and the West's new cause in the Middle East -
Friday 12 February 2016


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