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I Custodi del Talismano (di Valter Binaghi)

Creato il 07 giugno 2011 da Mcnab75
I Custodi del Talismano (di Valter Binaghi)

I custodi del talismano

di Valter Binaghi

Edizioni Sottovoce

240 pagine, 13.50 euro

 

Di epoca in epoca gli eletti si tramandano, da maestro a discepolo, un segreto. Il talismano è un’arma invicibile che potrà essere usata soltanto quando nessun uomo potrà più salvare

il mondo dal male. Prima o poi uno dei custodi dovrà decidere se quel tempo è giunto.

Ma quali saranno i segni inequivocabili del declino annunciato? Solo una volta sarà dischiuso il sigillo e dovrà essere quella giusta: l’unica, il giorno in cui le forze del male saranno scatenate. (Quarta di copertina)

 

Commento

 

In questi anni ho apprezzato tutto ciò che ha scritto Valter Binaghi, specialmente I tre giorni all’inferno di Enrico Bonetti, Cronista padano, che continuo a ritenere uno dei migliori romanzi italiani – e non parlo solo di “genere” – degli ultimi vent'anni. Peccato che Binaghi non è conosciuto tanto quanto meriterebbe, complice anche una scrittura ahimé forse troppo elevata per le menti italiche.

Se dovessi farvi capire di che genere di autore si tratta non esiterei nemmeno un secondo nel paragonarlo a Tullio Avoledo, altro scrittore che tende a “scomparire” tra un romanzo e l'altro, ma sul cui valore sono pressoché tutti concordi.

 

Volendo complicarsi ulteriormente la vita, Binaghi ha deciso di cambiare registro con questo suo ultimo lavoro. Dal thriller filosofico/metafisico/padano è passato al romanzo storico, senza però rinunciare a quel delizioso profumo di “misterico” che pervade tutte le opere di questo autore, senza però mai sconfinare nell'occultismo d'accatto dei vari Dan Brown e compagnia cantante.

 

Il romanzo è in realtà articolato su tre periodi storici, che hanno come filo conduttore il talismano citato nel titolo, la cui natura sarà presto intuibile in fase di lettura. Tre periodi storici e tre protagonisti: i custodi del prezioso oggetto che, a sua volta, funge più da escamotage narrativo per tracciare un'allegoria storica che non vero e proprio artefatto di concezione giocoruolesca.

Si parte dal 196 a.C., periodo di conquiste romane in Gallia. Il primo custode è un giovane druido, che sarà testimone della fine della libertà delle sue genti, con tutto il bene e il male che da essa deriva.

Si passa poi al 365 d.C., ripercorrendo le gesta dell'imperatore Giuliano attraverso lo scambio epistolare tra un suo tribuno, Claudio, e il fratello di quest'ultimo, il procuratore Valerio Quinto Rutilio. Qui assistiamo a un perfetto esercizio di doppia narrazione, riuscito e coinvolgente. Non a caso reputo questo capitolo di mezzo come il migliore in assoluto del libro.

Infine veniamo proiettati nel 826 d.C., in età carolingia. Un giovane novizio di un monastero calabro riceve le tentazioni della carne grazie all'arrivo di un naufrago di origini bizantine, Sirio, che risulterà poi essere la sua eterna rovina e tentazione. Mandato in spedizione a Roma dall'abate del monastero col compito di consegnare il talismano al Papa, il novizio si rivelerà infine essere il più indegno dei custodi, perdendo la sacra reliquia e interrompendo così una tradizione che per anni ha rappresentato la segreta speranza di riscatto del mondo.

 

Libro curatissimo per quel che concerne la documentazione e lo stile, I custodi del talismano può essere definito un romanzo storico con venature fantasy in versione extra-light, perfetto per essere letto in uno stato di concentrazione, silenzio e relax. Senza questi requisiti non riuscirete infatti a godervi un libro costruito con precisione e intensità. Questa è forse la parola chiave: intensità. Senza cadere nell'infodump o nel saggio storico, Binaghi riesce nell'intento di narrare una storia non solo credibile, ma anche ricca di pathos e di poetica.

 

Per chi lo desiderasse, è possibileleggere gratuitamente l'incipit del libro.


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