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I Dannati di Malva: un Fantasy per Pensare

Creato il 10 maggio 2012 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Postato il maggio 10, 2012 | LETTERATURA | Autore: Giuseppe Floriano Bonanno

I Dannati di Malva: un Fantasy per PensareDi Licia Troisi ho letto moltissimo (i cicli completi di “Cronache del Mondo Emerso”, di “Le guerre del Mondo Emerso” e di “Le leggende del Mondo Emerso”) e mi sono dunque avvicinato con estrema curiosità ad un suo libro, non inserito in nessun ciclo di storie, pubblicato nel 2008 per le Edizioni Ambiente, “I dannati di Malva”. La scrittrice, nata a Roma nel 1980, laureata in fisica con specializzazione in astrofisica, si è affacciata giovanissima nel mondo della letteratura, divenendo ben presto l’autrice fantasy più acclamata del panorama letterario italiano, seguitissima dal pubblico, non solo nostrano, ma non troppo amata dalla critica, forse un po’ invidiosa del successo arrivatole immediatamente, senza quasi aver fatto l’inevitabile gavetta. In questo romanzo la Troisi crea un mondo in cui gli umani, rinchiusi nelle loro città tecnologiche, tutte vetro e metallo, hanno messo alla porta la natura, e, per godersi i propri agi, si servono di una moltitudine di schiavi, i Drow, che sono confinati nel sottosuolo dove vivono in condizioni bestiali. Una serie di brutali delitti getta nel panico la città di Malva, le modalità originali degli stessi, avvenuti attraverso l’uso della magia, accendono sospetti sui bistrattati Drow. Telkar, una guardia cittadina, un mezzosangue cresciuto tra i privilegi, ma segnato dal marchio infamante di essere per metà Drow, si offre volontario per una missione quasi impossibile: scendere nelle viscere della città e scoprire il colpevole. Inizia a questo punto un viaggio nelle tenebre e nella paura, tra macchinari infernali e veleni, in cui Telkar vedrà l’altra faccia della medaglia, quella oscura, e perderà la propria verginità intellettuale; vestendo infatti i panni di Zeno, conoscerà soprusi e violenze che sveleranno quanta ipocrisia ed ingiustizia alberghi nell’animo degli umani e quanta umanità invece si nasconda nei Drow. Alla fine Telkar uscirà completamente trasformato da questa esperienza e prenderà una decisione inattesa e coraggiosa…

I Dannati di Malva: un Fantasy per Pensare

Mai come in questo caso la Troisi si serve del mondo fantasy per denunciare i guasti e le ingiustizie della società contemporanea, troppo facile è difatti traslare lo smaltimento letale delle polveri di miravar, il prezioso materiale utilizzato nella realizzazione di gioielli per umani, nei tanti rifiuti tossici che, in discariche abusive, stanno oggi distruggendo ingenti parti di territorio terreste. La corruzione delle lobbies che dominano i nostri tempi si rispecchiano poi, fin troppo agevolmente, negli intrallazzi che legano l’intellighenzia politica di Malva con i ricchi imprenditori delle fabbriche di miravar. Ma è proprio nell’idea di base, la divisione umani-Drow, che l’autrice accusa senza remore lo sfruttamento del mondo occidentale sui paesi del terzo e quarto mondo, ridotti a meri mercati, che conoscono solo fame, malattie e povertà, in cui si vive, fatalmente, solo per sopravvivere. In questo romanzo, un po’ di nicchia forse, si succedono dunque una serie di domande scomode, solo apparentemente “fantastiche”, che invitano a riflettere, spingendo quasi i lettori a compiere un viaggio dentro se stessi alla ricerca di risposte difficili, ma quanto mai fondamentali, nell’ottica di uno sviluppo ecosostenibile del pianeta. La critica verso il mondo consumistico, quello della globalizzazione estremizzata per intenderci, in cui tutto viene pesato e valutato in un’ottica di “mercato”, dal soddisfacimento dei bisogni primari, all’appagamento dei più futili bisogni indotti, è tanto palese da considerarla un vero e proprio j’accuse, un tentativo cioè di risvegliare coscienze ammorbidite da agi ormai consolidati e sempre più lontane dai valori veri dell’esistenza. Per i temi affrontati quest’opera ha ottenuto importanti riconoscimenti in ambito ambientalista.



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