I dannati e gli eroi

Creato il 20 febbraio 2015 da Eva Gatti @avadesordre

Sergeant Rutledge
USA 1960 Warner Bros,
con Woody Strode, Jeffrey Hunter, Constance Towers, Billie Burke,
regia di John Ford

Il nono cavalleggeri è un reggimento composto esclusivamente da soldati di colore e il sergente Braxton Rutledge è sicuramente l'elemento più valido del corpo, per questo desta grande scalpore l'accusa a suo carico di stupro e duplice omicidio. Pur avendo la possibilità di fuggire Rutledge si sottopone alla corte marziale e durante il processo si scoprirà la verità sulla morte della giovane Lucy Dabney.

Ennesimo ritorno di Ford al mondo della cavalleria con questo film che mescola al western il genere giudiziario: è attraverso i flashback dei testimoni che vengono rievocati gli eventi di cui è accusato il soldato e si capisce chi è il vero assassino. E' sempre in tribunale, con la plebaglia che punta al linciaggio e con i tocchi comici riservati alla moglie del giudice e al suo codazzo di amiche che Ford descrive il razzismo serpeggiante nei confronti del condannato, il regista ne sa cogliere anche le forme più inconsce in Tom Cantrell, superiore e difensore dell'imputato nel processo e la sua fidanzata, Mary Beecher, che si è trovata coinvolta negli eventi dopo l'assassinio del padre da parte degli indiani, che per l'ennesima volta hanno il ruolo di cattivi, seppure da comprimari.

Lo spettacolare scenario della Monument Valley è ancora una volta lo sfondo ideale della messa in scena fordiana, che torna a girare su alcuni luoghi già usati in Sentieri selvaggi come il guado sul fiume dove avviene l'attacco indiano. I canyon non fanno solo da sfondo ma acquistano una forte valenza simbolica rappresentando l'oppressione di Rutledge quando deve decidere se fruttare l'opportunità di fuga offerta dall'attacco indiano, il paesaggio si apre quando il soldato fugge a sottolineare la ritrovata libertà ma poi il senso del dovere lo riporterà sui suoi passi perché, dirà il sergente durante il processo, senza l'esercito non sarei niente solo un altro negro in fuga.
Una mia notazione personale che esprimo con beneficio di inventario, riguarda la curiosità di sapere se John Ford ha mai visto Segantini, forse saranno ancora mie impressioni della bella mostra milanese, ma mi è parso di rivedere le atmosfere di Alla stanga durante un momento di riposo nella spedizione contro gli indiani e l'abito azzurro di Costance Towers con suo cappello di paglia nel finale mi ricordava Mezzogiorno sulle Alpi: solo suggestioni?


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