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La Guardia di Finanza ha comunicato oggi i dati relativi ai risultati conseguiti nei primi otto mesi dell'anno: si parla di 17 miliardi di redditi non dichiarati e di quasi 5000 evasori totali. Come si legge nel comunicato stampa, «si tratta di soggetti che, pur svolgendo attività imprenditoriali o professionali, erano completamente sconosciuti al Fisco ed hanno vissuto alle spalle dei contribuenti onesti, usufruendo di servizi pubblici che non hanno mai contribuito a pagare, intestando spesso beni e patrimoni a prestanomi o a società di comodo.» Al dato sugli evasori totali, si aggiungono i quasi 9000 lavoratori "in nero" scoperti nel corso delle indagini fiscali. Non sono cifre di poco conto, poiché forniscono il quadro di un tipo di illegalità, quella fiscale, forse ancora troppo poco avvertita come tale a livello di cultura diffusa, e che si traduce ancora in quella sorta di scambio, ad esempio, tra l'artigiano o il professionista che propone un pagamento senza fattura ed il cosiddetto "risparmio" dell'Iva per chi fruisce una determinata prestazione: allettati da tale proposta, e al di là della limitata possibilità di poter detrarre nella propria dichiarazione dei redditi la spesa sostenuta, vale comunque l'affermazione che "se paghiamo tutti le tasse, tutti pagheremo meno tasse". Sono cifre, ancora, che testimoniano dell'impegno quotidiano di chi è chiamato a svolgere l'importante funzione di repressione dell'evasione fiscale, gli appartenenti alla Guardia di Finanza, e dei risultati conseguiti al di là dei limiti strutturali di un Corpo organizzato militarmente, poco duttile, impegnato nello svolgimento di compiti che esulano dalla sua missione, quella di essere una polizia economico-finanziaria.
C'è poi l'importante discorso della differenza tra le imposte accertate dall'Agenzia delle Entrate (a seguito, anche, dei verbali della Guardia di Finanza) e le somme che lo Stato effettivamente incassa. Secondo i dati comunicati dal ministero dell'Economia alla Commissione Finanze della Camera lo scorso mese di luglio, degli 807,7 miliardi di euro accertati dagli uffici finanziari nel periodo dal 2000 al 2012, gli incassi effettivi sono stati pari a 69,1 miliardi. I ruoli che si potranno effettivamente riscuotere ammontano a 545,5 miliardi, cifra comunque teorica per la presenza di soggetti falliti, nullatenenti, deceduti, di chi ha attivato la rateazione e ha interrotto il pagamento perché è in difficoltà economica, di coloro che non pagano ricorrendo a raggiri.
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