Sembra una tranquilla casa di campagna, finchè un assassino non decide di “agire” a suo modo: da Conan Doyle a Ellery Queen, grandi autori del giallo classico all’inglese riuniti insieme in questa celebrazione dell’assassinio agreste…
AA.VV.,
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(2011), Polillo
Una residenza privata immersa nel verde della campagna, inglese o americana che sia, è tra le ambientazioni preferite dagli autori dell’età d’oro del giallo. E come dar loro torto? Impossibile resistere alla tentazione di turbare la quiete bucolica aprendo al crimine le porte di una lussuosa villa circondata da giardini ben curati, dove silenziosi e compiti domestici si aggirano pronti a esaudire i desideri del padrone di casa e dei suoi ospiti.
Ma anche un pittoresco cottage sperso nei boschi e un tetro maniero infestato da fantasmi del passato sono scenari ideali per mietere vittime. E siccome l’atmosfera ha la sua importanza, delitti tanto ingegnosi quanto efferati vengono spesso commessi durante notti di tempesta, quando il vento e la pioggia squassano i vetri delle finestre e il fuoco che crepita nel caminetto dà un falso senso di conforto. Così un piacevole fine settimana fra amici, un sontuoso banchetto o semplicemente una giornata come tante altre si trasformano in un incubo. La polizia indaga, i detective dilettanti trovano terreno fertile per le loro deduzioni, gli assassini sono inevitabilmente persone insospettabili, la paura cresce. D’altra parte si sa: le case di campagna hanno i loro pregi… e i loro difetti.
G. K. Chesterton, La maledizione dei Darnaway (1926, The Doom of the Darnaways)
G. D. H. e M. I. Cole, Il baronetto scomparso (1928, The Missing Baronet)
Sir Arthur Conan Doyle, Il pince-nez d’oro (1904, The Adventure of the Golden Pince-Nez)
Carter Dickson, La casa a Goblin Wood (1947, The House in Goblin Wood)
Mignon Good Eberhart, Come un camaleonte (1934, Introducing Susan Dare)
Cyril Hare, La morte di Amy Robsart (1937, The Death of Amy Robsart)
Philip MacDonald, Guardare gli alberi e non vedere il bosco (1947, The Wood-for-the-Trees)
H. C. McNeile, Tredici soldatini di piombo (1937, Thirteen Lead Soldiers)
Ellery Queen, Un tè da pazzi (1934, The Adventure of the Mad Tea Party)
Ethel Lina White, La finestra socchiusa (1939?, The Unlocked Window)