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I delitti della Vedova Rossa – Carter Dickson

Da Darksidex

I delitti della Vedova Rossa – Carter DicksonQuando ho preso in mano per la prima volta questo volume di John Dickson Carr non sapevo precisamente cosa aspettarmi: omicidio spiegato in modo scientifico? Una nota di colore fantastico e sovrannaturale qua e là? Le uniche informazioni certe che avevo erano: una stanza che uccide, delitto della camera chiusa, una leggenda francese piuttosto cupa a monte e Sir Henry Merrivale a risolvere il tutto. Insomma, quattro punti validissimi. Il risultato? Una lettura sorprendente che mi ha rapito per tutte le 323 pagine del libro, colpi di scena sempre mirati e un finale coi fuochi d’artificio. Ma cominciamo dall’inizio. Nella casa di Lord Mantling esiste una stanza apparentemente simile a molte altre ma al cui interno sono morte, in periodi diversi, ben quattro persone. Veleno? Meccanismo mortale? Nonostante le analisi e gli studi approfonditi negli anni nessuno ha mai trovato una risposta definitiva. Unica condizione: la vittima deve essere assolutamente sola. E allora un gruppo di amici tira a sorte, lo sventurato trascorre due ore nella stanza, risponde ai richiami degli amici come da accordo, ma quando si riaprono le porte qualcosa non è andato come previsto.

Considero questo libro in assoluto uno dei migliori di John Dickson Carr letti finora: ho apprezzato soprattutto lo svolgimento e l’organizzazione delle indagini, gli indizi disseminati in modo sapiente senza mai strafare e i personaggi che collaborano con le loro diverse personalità alla risoluzione del mistero. Semplicemente geniale poi è la leggenda della Vedova Rossa, raccontata proprio sul più bello, che permette di sfruttare al massimo la tensione fin lì accumulata: per quanto mi riguarda è una piccola storia dentro la narrazione, una vicenda descritta in modo così realistico da far quasi venire la pelle d’oca alle nostre cellule grigie. In uno spazio di sole 20 pagine Dickson Carr ci porta indietro nel tempo durante il periodo del Terrore in Francia, quasi come fosse una favola, per poi rituffarci in un mondo sicuramente più reale e scientifico ma non meno cupo e misterioso.

L’unica delusione è sempre la solita: vorrei che questo autore fosse più facilmente reperibile, ha una bibliografia ricchissima e, a meno che non si vada a caccia di Gialli Mondadori e tesori nascosti, è difficile scovare i suoi meravigliosi rompicapi.

I delitti della Vedova Rossa
Editore: Polillo
Collana: I bassotti


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