I giorni a Santa Monica scorrono rapidamente e dopo 4 nottate al Giorgian è arrivato il momento di prendere il volo per la nostra prossima tappa, Boston.
Stavolta ci spiace proprio lasciare l’albergo, questo posto ci è rimasto nel cuore e se la vita dovesse prendere un percorso diverso da quello che segue ora, il pensiero di trasferirsi qui prenderebbe seriamente forma.
In 10 minuti siamo al parcheggio dei noleggi del Los Angeles International Airport, salutiamo Silver e ci dirigiamo al check-in e dopo poco meno di un’ora siamo in volo per Boston.
La traversata da costa a costa è turbolenta e fastidiosamente agitata, tanto che mi ritrovo a tenere in mano per 20 minuti la tazza di caffè, impossibile lasciarla sul tavolino!
Una volta atterrati la metro che ci porta nel Financial District dove si trova il nostro albergo. Scopriamo che i bostoniani vanno a nanna presto, difatti alle 21 in pieno centro i ristoranti sono praticamente tutti chiusi. Dietro consiglio della reception dell’hotel ci dirigiamo in un pub dove riusciamo a mangiare un piatto di maccheroni al formaggi, squisiti, ed un hamburger … ma siamo praticamente soli nel locale!
Poco male, tanto siamo fiaccati dal volo per cui torniamo alla nostra camera mentre gli echi dei nostri passi rimbombano per le vie deserte.





Passiamo così tre giorni a Boston, tra visite alla zona ex-portuale ora turistica del Quincy Market dove ci fermiamo per cena nella seconda sede del Cheers, a Cambridge per vedere l’università di Harvard… già perché Harvard si trova a Cambridge, bizzarro no?
Chiaramente non ci facciamo mancare la tappa all’Hard Rock Cafè dove recupero un altro cappello per la mia collezione privata e dove Miri non si fa mancare il suo adorato Hot Fudge Brownie Sundae, un mostro di dessert composto da un pezzo di brownie caldo con sopra del gelato alla crema ricoperto di cioccolata calda il tutto cosparso di noci tritate, cioccolato spruzzato, panna montata e una ciliegia… devastante!

Infine ceniamo in un piccolo ristorante nel quartiere di North End, la little italy della città, un po’ troppo turistica per i nostri gusti ma decisamente simpatica.

Ottengo una vittoria personale riuscendo ad ordinare: due biglietti di sola andata con destinazione New York, Pennsylvania Station, pagare con carta di credito e recepire le indicazioni dell’addetto su come gestire i ritiro bagagli e la salita sul treno il tutto senza la supervisione di Miri e facendomi capire tranquillamente! Bene questo viaggio almeno è servito a smaliziare un po’ il mio inglese maccaronico!
Ora ci aspetta un argentato vagone che in circa 4 ore di viaggio attraverserà 4 stati: Massachusetts, Connecticut, New York e New Jersey con destinazione finale New York City per l’ultima tappa del viaggio.
RobiFocus





