I Diciottenni Invisibili

Creato il 27 marzo 2013 da Percentuale @Per100tuale

Che fine hanno fatto i diciottenni? cosa fanno? cosa dicono? cosa pensano? Nessuno lo sa. Facciamo un tentativo insieme. Andiamo su Google. Scriviamo: “avere diciotto anni nel 2013″. Risultato? Si parla di pensioni, contributi e cinquantenni.

Che vorrà dire tutto ciò? 

Ipotesi a) “I 50 sono i nuovi 18″. L’età dell’oro dove tutto quello che di impegnativo e responsabile dovevi fare lo hai già fatto. Probabilmente sei vicino alla pensione e quindi non ti resta che lasciarti andare alla “crisi di mezza età”. Perdi peso, compri una macchina sportiva e investi del tempo nel scegliere l’ultimo modello di Rayban.

Ipotesi b) Avere 18 anni è impossibile. Sei già catapultato nel vortice di ansia che si chiama FUTURO. Il lavoro, l’università, Italia non Italia, omosessuale o eterosessuale, l’esame, mamma, papà e nonna. Speri in cuor tuo di passare più velocemente e indolore questa fase di transito. Rigurgito dell’adolescenza e preambolo all’età adulta.

Ipotesi c) Nessuno ne è interessato. Forse l’ipotesi peggiore. La classe invisibile che pesa sulla responsabilità dei genitori (se presenti). Alla ricerca di indipendenza che però è costantemente posticipata data la mancanza di reddito autonomo. Qual’è il ruolo delle istituzioni in questo processo di crescita? Potrebbero accompagnarlo, ma sono più come zii di secondo grado. Non sai bene se ti sono parenti o no, ma li hai sempre chiamati “zii”. Ti fanno il regalo alle feste comandate come minimo sindacale. Tuttavia non fanno parte della tua quotidianità e non sai nulla di loro a parte quello che ti raccontano i tuoi.

Avere 18 anni nel 2013 è un insieme di queste tre opzioni.

Tanti valori e non-valori tutti plasmabili. Sostanza e non forma.

In questo le Istituzioni dovrebbero inserirsi


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